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Novità sul Triathlon, Bici, Corsa e Nuoto

NUOVI GARMIN FORERUNNER 220 E FORERUNNER 620

Forerunner significa precursore, pioniere, colui che arriva prima. Nel caso dei nuovi 620 e 220 il termine sembra molto, molto appropriato. Già, perché nonostante la numerazione progressiva faccia pensare a delle evoluzioni, qui ci troviamo di fronte a due prodotti nuovissimi che – sulla carta – potrebbero diventare davvero degli ammazza-mercato nonostante la già ottima qualità dei loro predecessori Forerunner 210 e Forerunner 610.

Esattamente come i vecchi modelli, il nuovo Garmin Forerunner 220 si rivolge al runner di fascia media mentre il 620 a quello più evoluto che ha bisogno di qualunque funzionalità immaginabile.

Le novità più rilevanti sembrano l’elenco fatto da un bambino, con gli occhi pieni di speranza, quando scrive la letterina a Babbo Natale:

  • Impermebili fino a 50 metri (finalmente!)
  • Display a colori ad alta risoluzione
  • Nuova fascia cardio HRM-Run che misura anche cadenza, contatto al suolo e oscillazione verticale (sostituisce quindi anche il footpod)
  • Connessione Bluetooth con il cellulare per il LiveTrack e la condivisione dell’allenamento in tempo reale sui social
  • Durata della batteria fino a 10 ore in allenamento e fino a 6 settimane in stand-by.
  • Per il Forerunner 220 la possibilità di caricare gli allenamenti (dai primi 5km alla maratona) da Garmin Connect verso il dispositivo e avere gli allarmi per le attività
  • Per il Gamin Forerunner 620 il calcolo del VO2max

Credo che già da soli questi pochi punti siano sufficienti per far venire l’acquolina a chiunque. I prezzi dichiarati, per ora, sembrano (come valori assoluti) abbastanza elevati: 249 euro per il Forerunner 220, mentre per il modello di punta 620 il listino prevede un costo di 349 euro. Prezzi certamente non popolari ma – stando alle caratteristiche dichiarate – valgono sicuramente la spesa. Li puoi acquistare scontatissimi da MOTUS cliccando qui

Anche esteticamente i prodotti sono cambiati, in linea con la svolta “fun” (in fondo sono la rappresentazione di uno sport molto divertente) già vista sul Garmin Forerunner 10.

ZOOT KIAWE VIDEO

BROOKS GLYCERIN 11 : RECENSIONE

Nell’universo delle scarpe da running “tradizionali” (cioè quelle che favoriscono un appoggio tallone-oriented) è inevitabile che ti imbatta nelle Brooks Glycerin. Parliamo del “gotha” della scarpa da running, le imprescindibii da provare.

Il morbido supporto

La morbidezza è la prima sensazione che provi, accompagnata dalla percezione di un supporto sempre presente. Sia a livello plantare (terribilmente importante) che nella rullata di appoggio (cioè il percorso che fa il piede quando lo appoggi dal tallone alla punta).

Niente cuciture nella tomaia e un tessuto abbastanza traspirante: in questo caso è tutto nella norma per una scarpa di fascia alta.

Tutto concorre verso una calzata ben aderente, il piede è fasciato dalla scarpa, qualunque sia il tuo piede. Le Glycerin 11 sono infatti disponibili sia a pianta stretta (B) che normale (D). L’allacciatura è sempre sicura, anche eccessivamente: i 6 occhielli per i lacci vanno regolati bene e finché non trovi il giusto “assetto” corri il rischio di avere la scarpa che stringe un po’ sul collo del piede. Ma dopo i primi 30/40 km sarai sicuramente a tuo agio.

E l’estetica? È bella, certo non vuole portare innovazione cromatica ma la grafica è piacevole. In fondo nessuno ha mai detto che bisogna fare una scarpa di 8 colori perché sia bella. :)

La morbida falcata

Tutto scorre liscio, anche correndo. L’intersuola DNA supporta a dovere, garantendo sempre supporto e ammortizzazione. Negli allenamenti più lenti, quando appoggi il piede è come essere sull’erba, mentre – accelerando – la reattività e la precisione regnano sovrane. Sicuramente l’ecosistema suola-intersuola è l’elemento più positivamente notevole delle Brooks Glycerin 11.

La scarpa perfetta per il runner italiano

Vedendo le statistiche di vendita, le scarpe protettive e con impostazione tradizionale sono le “prime scelte” da quasi tutti i runner italiani. Ossia, ci piace la scarpa protettiva, che “si fa sentire”, magari un po’ pesante ma che ci dia la tranquillità della sicurezza nell’appoggio. In questo le Glycerin sono perfette. Personalmente avrei preferito qualche grammo (percepito) in meno ma questa è davvero la mia personalissima opinione.

Concludendo

Una scarpa di fascia alta, perfetta per allenamenti lunghi e per tutti gli usi più comuni – dalle ripetute alle gare, dipende ovviamente da quanto pesi. Di listino le Brooks Glycerin 11 costano 160€ , un prezzo allineato alla diretta concorrenza. Le puoi acquistare online da MOTUS al prezzo di 128 euro cliccando qui

SWISSMAN : XTREME TRIATHLON SPONSORED BY X-BIONIC

Swissman è il triathlon estrremo dove x-bionic è protagonista.

Puoi trovare tutta la gamma di prodotti x-bionic su www.motusport.it.

 

PROGRAMMA ALLENAMENTO PER TRIATHLON SPRINT

Pubblichiamo qui una tabella di allenamento (by Jim Larson) per chi volesse preparare un triathlon su distanza sprint. Il programma di allenamento è adatto a traithleti poco esperti, ovvero a persone che si stanno avvicinando o si sono da poco avvicinati alla pratica del triathlon.  Il programma si articola in 8 settimane di allenamento ed è adatto sia a coloro che affrontano la loro prima gara triathlon, sia a coloro che ne hanno già svolte alcune ma vogliono perfezionare ed elevare il loro livello di performance ancora basilare. Buon allenamento a tutti !!

Settimana 1
L Riposo
M Nuoto 5 -10 x 100m 15″ rec
M Combinato Bici 12 km  + 2 km corsa 1 km facile 1 km impegnato
G Riposo
V Nuoto 2 x 200m, 20″ rec.
S Bici 15 km facili
D Corsa 8 km facili

Settimana 2
L Riposo
M Nuoto 5 -10 x 100m 15″ rec
M Combinato Bici 15 km vallonati + 3 km facili
G Riposo
V Nuoto 3 x 200m 20″ rec.
S Bici 15 km facili
D Corsa 6 km facili

Settimana 3
L Riposo
M Nuoto 5 -10 x 100m 15″ rec + corsa 4 km impegnati
M Combinato 20 km bici + 5 km 2 facili 1 impegnato
G Bici 15 km facili
V Nuoto 5 x 200m 30″ rec
S Bici 20 km facili
D Corsa 6 km facili

Settimana 4
L Riposo
M Nuoto 5 -10 x 100m 25″ rec + 5 km corsa impegnata
M Combinato 15 km bici + 6 km corsa 3 facili 3 impegnati
G Bici 20 km impegnati
V Nuoto 6 x 200m 30″ rec.
S Bici 25 km facili
D Corsa 10 km facili

Settimana 5
L Riposo
M Nuoto 5 -10 x 100m 25″ rec
M Combinato Bici 15 km facili + 4 km facili
G Riposo
V Nuoto 3 x 300m 30″ rec.
S Bici 20 km facili
D Corsa 6 km facili

Settimana 6
L Riposo
M Nuoto 5 -10 x 100m 30″ rec + 5 km impegnati
M Combinato Bici 25 km vallonati  + Corsa 5 km 3 facili 2 impegnati
G Bici 20 km facili
V Nuoto 4 x 300m 30″ rec
S Bici 25 km facili
D Corsa 8 km facili

Settimana 7
L Riposo
M Nuoto 5 -10 x 100m 25″ rec + 6 km corsa impegnata
M Combinato 30 km vallonati + Corsa 6 km, 3 facili 3 impegnati
G Bici 20 km facili
V Nuoto 5 x 300m 30″ rec.
S Bici 35 km facili
D Corsa 8 km facili

Settimana 8
L Riposo
M Nuoto 3 -5 x 100m 45″ rec
M Bici 15 km facili
G Corsa 5 km facili
V Nuoto 4 x 200m 45″ rec.
S Riposo
D Triathlon Sprint

SWIMMING FOR TRIATHLON

Nuova Garmin VIRB Action Cam

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Quali sono i benefici dell'abbigliamento a compressione ? Perchè questo tipo di abbigliamento si è così diffuso in ambito sportivo ?

Ecco un video dell'azienda leader australiana 2XU

I DISTURBI GASTROENTERICI DELL'ATLETA

Al contrario di quanto si possa immaginare, i disturbi gastroenterici (nausea, vomito, diarrea, ecc..) negli atleti sono particolarmente frequenti. Secondo recenti dati di letteratura, in condizione di esercizio particolarmente intenso, la prevalenza di questi disturbi si attesta intorno al 70%.

L’instaurarsi di problemi gastroenterici, porta l’atleta a ridurre necessariamente l’intensità dell’esercizio o, nei casi più gravi, ad abbandonare la competizione. Sono infatti tra le principali cause di ritiro.

Quali sono i principali disturbi? Reflusso gastroesofageo, bruciori di stomaco, nausea, vomito, dolori addominali, diarrea e presenza di sangue nelle feci sono i più comuni disturbi riportati dagli atleti delle discipline di endurance.

Chi ne soffre maggiormente? Sicuramente i runners sono gli atleti che maggiormente soffrono di questi disturbi, tra le cause trova implicazione la stessa meccanica di corsa, ad ogni passo si hanno infatti oscillazioni verticali del tronco con gli organi endoaddominali destinati a subire scuotimenti continui. Questo problema è meno evidente negli atleti di altre discipline come i ciclisti. Le donne ne soffrono più frequentemente degli uomini. Anche il grado di allenamento è importante: ha un rischio maggiore chi è meno allenato e repentinamente aumenta l’intensità e la durata degli allenamenti.

I disturbi gastroenterici sono infine più frequenti nelle gare che negli allenamenti, questo fatto è probabilmente legato all’influenza su tale disturbi dello stress psicofisico.

Quali sono le cause? Durante l’esercizio fisico, si assiste ad una ridistribuzione del flusso ematico dall’apparato gastro-intestinale verso i muscoli e la cute. Durante l’esecuzione di un esercizio massimale il flusso ematico a livello intestinale può ridursi fino all’80% rispetto alle condizioni di riposo.

Le alte temperature, causando un maggior sequestro di sangue verso la cute (per la termoregolazione), riducono ulteriormente il flusso ematico agli organi endoaddominali.

I farmaci, ed in particolar modo gli antinfiammatori, tendono a peggiorare l’integrità di membrana delle mucose intestinali già in parte danneggiate dal decremento del flusso ematico viscerale.

Altro fattore di rischio è inevitabilmente la dieta, l’assunzione prima dell’attività di cibi ricchi di grassi, proteine e fibre aumenta il rischio di disturbi.

Quindi è importante prestare attenzione alla dieta pre- gara, ma anche ai cibi o alle bevande assunte durante l’allenamento o la competizione. Tra le principali cause della diarrea del corridore vi sono le soluzioni idrosaline  troppo ricche di zuccheri ed in particolar modo di fruttosio, questo ha un assorbimento intestinale piuttosto lento, nell’intestino tenue richiama acqua con aumento dell’osmolarità (espressione della concentrazione di particelle in una soluzione) e conseguente stimolo meccanico alla diarrea.

Come evitare questi problemi: una guida pratica

Il pasto pre gara: il pasto che precede la gara dovrebbe essere tale da apportare la giusta quantità di carboidrati ma limitando il consumo di cibi ad elevato apporto di fibra (legumi, pasta e pane integrali, frutta, verdure, ecc).  Consiglio utile, soprattutto nei soggetti particolarmente sensibili a tali disturbi, è quello di evitare il latte o alimenti ad elevato contenuto di lattosio (formaggi non stagionati) nelle ore precedenti alla competizione. Anche il caffè andrebbe limitato e soprattutto il caffelatte alimento la cui digestione può essere particolarmente difficoltosa. Altro fattore importante è la quantità di grassi assunti nelle ore precedenti alla gara. Cibi grassi, elaborati e soprattutto i fritti mettono l’atleta a rischio di disturbi.

Infine da non dimenticare che l’ultimo pasto prima della gara dovrebbe essere assunto almeno a 3 ore di distanza dall’inizio della competizione. Tale periodo andrebbe aumentato se si ha una digestione particolarmente lenta.  Il pasto dovrebbe essere composto da alimenti familiari e graditi dall’atleta.

Durante la gara: un grado elevato di disidratazione, soprattutto quando superiore al 2% del peso corporeo, oltre ad essere causa di riduzione della performance ed aumento della percezione di fatica, rallenta lo svuotamento gastrico ed aumenta il rischi di disturbi gastroenterici.

L’osmolarità delle bevande assunte è molto importante, bevande ipertoniche diminuiscono il tasso di svuotamento gastrico.

Anche la temperatura delle bevande è un fattore di rischio, bevande troppo calde rallentano lo svuotamento gastrico, quelle troppo fredde lo accelerano.

Quindi la bevanda ottimale dovrebbe essere una bevanda ipo-isotonica, con un contenuto di carboidrati tra il 4-6% (comunque non superiore al 10%) e dovrebbe avere una temperatura di circa 15 -18 ° C. La  presenza in questa bevanda del glucosio e del sodio è molto importante al fine di favorire l’assorbimento intestinale dei liquidi.

La quantità di liquidi da assumere dovrebbe variare tra i 150 – 200 ml ogni 15 minuti circa.

Allenati ad alimentarti ed idratarti durante l’esercizio: l’allenamento non è solo utile per indurre quegli adattamenti fisici indispensabili al fine di ricercare le massime prestazioni. Negli allenamenti, quando di durata superiore ai 60 minuti, vanno testate le bevande e/o i cibi (es. barrette, gel) che si pensa di assumere in gara. Ogni atleta ha un suo grado individuale di “sensibilità”, ed anche l’intestino va “allenato” ad accogliere cibi e bevande durante lo sforzo. Inoltre va tenuto conto delle condizioni ambientali, se la temperatura esterna è bassa e si pensa di avere una ridotta sudorazione, la necessità di assumere acqua si riduce e la bevanda può essere più concentrata rispetto alla concentrazione ottimale solitamente indicata intorno al 5%.

Pensa alla salute del tuo intestino:

Quando si parla di integrazione nello sport è raro sentire citare i probiotici. Questi sono batteri ad azione favorevole per la salute umana e sono particolarmente importanti per l’atleta. In primo luogo la loro integrazione aiuta a mantenere la corretta composizione della flora batterica intestinale e quindi a ridurre il rischio di disturbi gastroenterici. Tra gli altri effetti positivi vanno ricordati il miglioramento delle funzioni di digestione ed assorbimento dei nutrienti e l’importante effetto immunostimolatorio. Infatti, recenti dati di letteratura, indicano un minor numero di infezione alle vie respiratorie negli atleti di endurance sottoposti ad integrazione con probiotici.

Linee guida per minimizzare i disturbi gastroenterici negli sport di lunga durata ed in particolare nella corsa

  1. Atleti che soffrono di reflusso gastroesofageo durante l’esercizio fisico dovrebbero identificare gli alimenti maggiormente responsabili. Vi è sempre infatti un minimo d’individualità, il consiglio generale è quello di evitare cibi grassi e speziati, alcolici, caffeina e cioccolato nelle ore immediatamente precedenti alla competizione
  2. Atleti che soffrono di diarrea durante l’esercizio dovrebbero identificare gli alimenti che maggiormente sono causa di problemi: solitamente la caffeina, cibi ad elevato apporto di fibra (legumi, prodotti integrali, verdure, ecc) alimenti contenenti elevate quantità di lattosio (latte, gelati, ecc), alimenti ad elevato apporto di fruttosio come la frutta ed i succhi di frutta. Anche alimenti ad alto contenuto di grassi e proteine andrebbero evitati. Spesso non sono tollerati alimenti solidi nelle ore precedenti all’esercizio, in questo caso si può optare per un pasto liquido. Il consiglio è anche quello di ridurre l’apporto di fibra la sera prima della gara.
  3. Durante l’esercizio l’atleta dovrebbe rimanere ben idratato: la maggior parte dei disturbi sono favoriti da una condizione di disidratazione (> 2% del peso corporeo)
  4. Chi soffre di disturbi gastroenterici dovrebbe utilizzare degli sport drink con concentrazioni del 2-4 % salvo aumentare gradatamente la concentrazione con l’allenamento.
  5. Ogni atleta dovrebbe sempre sperimentare gli alimenti da consumare prima e durante le gare. Questi dovrebbero essere i più graditi e familiari all’atleta.
 
 

Riferimenti bibliografici

R. W. F. ter Steege and J. J. Kolkman, Review article: the pathophysiology and management of gastrointestinal symptoms during physical exercise, and the role of splanchnic blood flow, Aliment Pharmacol Ther 2012; 35: 516–528

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NUOVI ZOGGS REACTOR : CON LENTI FOTOCROMATICHE

ZOGGS leader mondiale nel settore degli accessori da nuoto , presenta REACTOR, il primo occhialino per nuoto in acque libere con lenti fortocromatiche.

 

Che sia in piscina, mare o lago, che sia nuvoloso o ci sia il sole, non importa più. Grazie ai rivoluzionari ZOGGS REACTOR l'ambiente esterno non fa differenza : le lenti fotocromatiche si adatteranno alla luce sul campo gara , consentendo una visuale sempre perfetta. REACTOR offre le più avanzate tecnologie sviluppate da ZOGGS : flessibilità in 4 punti per un ottimo comfort, trattameto anti fog, lenti anti UV.

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DUE NUOVE OPZIONI PER POSIZIONARE LA BICI IN T2

Da oggi, entra subito in vigore, la nuova decisione del Consiglio Federale sul posizionamento della bicicletta in T2, che prevede in aggiunta alla precedente regola, la possibilità di ulteriori 2 opzioni.

Per quanto sopra, la regola per il posizionamento della bici al rientro della frazione ciclistica, risulta il più flessibile possibile.

Pertanto, questo il comma (8) inserito nel Regolamento Tecnico aggiornato:

8) In caso di zona cambio predisposta con tubature lineari porta bici, la bici dovrà essere appesa tramite appoggio del sellino posizionandola in modo che l'atleta, tenendo davanti a sé il manubrio con entrambe le mani, legga il numero di gara posizionato sul supporto per la bici, T1.

Al ritorno dalla frazione ciclistica, T2, la bici potrà essere appesa nei seguenti modi, purchè non invada lo spazio riservato ai concorrenti vicini, e a condizione che rimanga perpendicolare al terreno:

posizionata come presa in T1,;
agganciata per la sella con la ruota posteriore sul proprio corridoio di scorrimento;
agganciata con entrambe le leve dei freni o con entrambe le curve del manubrio.

E' vietato l'aggancio con una curva del manubrio o con una leva del freno.

Il concorrente che, alla fine della frazione ciclistica, non riponga la bicicletta al proprio posto o la riponga in modo scorretto sarà richiamato per sanare l'infrazione e nel caso questo non avvenga, squalificato dai Giudici di Gara che potranno effettuare controlli anche dopo che l'atleta è uscito dalla zona cambio.

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