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Novità sul Triathlon, Bici, Corsa e Nuoto

RECENSIONE BROOKS TRANSCEND

Anteprima! Transcend: il futuro del running secondo Brooks

 

Brookstrascend-3

L’innovazione è sempre pronta a svoltare, quando meno te lo aspetti. Così, proprio mentre ci stavamo abituando a sentir parlare di Natural Running e di minimalismo in fatto di scarpe da running, ora ci troviamo a fare i conti con la controrivoluzione del running ultra ammortizzato.

brookstranscend4Questo preambolo mi serve per ragionare un po’ sulla ultima scarpa nata in casa Brooks. Inattesa, inaspettata. Sicuramente una vera rivoluzione. Si chiama Transcend e, indipendentemente da quale che sarà il suo successo e la sua evoluzione, sicuramente apre una nuova era nelle scarpe da running. La tendenza di tutte le aziende verso il “natural motion” in questo modello si combina con la ricerca della massima protezione. In sintesi si tratta di una calzatura neutra in grado di stabilizzare l’appoggio grazie ad una sorta di salvagente, che gli americani chiamano roll-bar, posizionato lungo tutto il perimetro della scarpa e che prosegue anche sulla conchiglia esterna, nella talloniera.

BrooksTranscend-1Questo sistema, al contrario dei classici inserti anti-pronazione, non è invasivo in quanto lavora solo se e quando si esce dall’asse ideale di appoggio limitando sia l’iper-pronazione che la supinazione.

Molto interessante è anche il dimensionamento dell’intersuola. Il tallone ha larghezza ed altezza classiche (24 mm) ma è un po’ più arrotondato per rendere più naturale la prima fase della rullata. La zona mediale è invece molto più larga del normale e appoggia completamente al terreno favorendo ammortizzamento e stabilità mentre l’avampiede è ben 4 mm più alto dello standard (quindi 16 mm).

Brookstrascend-2Grazie a questa altezza maggiorata si verifica una miglior distribuzione dello scarico del peso durante la rullata (meno concentrato nel tallone). I cambiamenti si fanno notare a partire dal mesopiede e sono molto più marcati nella zona dell’avampiede dove i 4mm in più dovrebbero dare una sensazione di morbidezza molto accentuata.

L’intersuola è realizzata con una nuova mescola, denominata Super DNA, in cui sono fuse la mescola base BioMogo e il DNA in versione migliorata. Brooks sostiene di aver migliorato del 25% la capacità ammortizzante. La nuova mescola, più flessibile di quelle standard, e un avanzatissimo studio delle linee di flessione consentono di mantenere un’ottima sensibilità sotto l’avampiede nonostante i 4mm di materiale aggiuntivo.

Brookstrascend-4La forma è decisamente insolita, sopratutto se la si paragona alle scarpe minimaliste dell’ultimo periodo. Naturalmente non abbiamo potuto ancora scoprirla provandola sulla strada. ci siamo limitati a raccontare questa scarpa secondo le prime indicazioni che Brooks ha fornito in occasione dell’anteprima americana di qualche settimana fa.

Questo modello sarà disponibile nei negozi a partire da fEBBRAIO 2014.

Le puoi acquistare on line da MOTUS cliccando qui

(a cura di Rosaruio Palazzolo)

COME SI MONTANO LE TACCHETTE SPEEDPLAY ZERO

Ecco un video illustrativo a cura di Speedplay che dimostra in modo chiaro e semplice come effettuare il montaggio o la sostituzione delle tacchette Speedplay Zero. Le tacchette Speedplay Zero consentono di assecondare tutte le esigenze del ciclista, potendo essere regolate sia in senso longitudinale, sia in senso trasversale, ottimizzando per ciascuno il fattore Q. I pedali Speedplay sono acquistabili online da MOTUS cliccando qui. Buona visione
 

NUOVA SCARPA BROOKS TRANSCEND

"Natura” è la parola magica. In ogni sua declinazione: natural, natural movement, purezza. “Pure” si chiama la declinazione di Brooks della natura: un movimento del piede che la scarpa non impedisce, anzi asseconda e potenzia.
Pure” è anche la linea di natural running di Brooks e dal suo sviluppo la casa statunitense ha fatto tesoro di intuizioni e insegnamenti e li ha trasferiti al running più tradizionale. Così nasce la nuova creatura di Brooks: la Trascend.

Il DNA della natura.

Brooks ha osservato che non tutti i runner cercano un’esperienza di running naturale: spesso chi proviene da una scarpa tradizionale – ammortizzata e con sostegni – è intimorito da una scarpa che lascia troppo libero il piede e cerca comunque la morbidezza e reattività di una suola ben strutturata.
Con questi presupposti ha creato la Trascend, evolvendo alcuni brevetti di successo e molto apprezzati di Brooks, come la tecnologia di ammortizzazione DNA (che ora diventa “Super DNA” e ammortizza con un 25% di efficacia in più). Ma non solo.

  • Guide Rails: Sostegni specifici  nell’intersuola che lasciano libere le articolazioni del piede aiutandole e sostenendole (una forma evoluta dei sostegni antipronazione)
  • Zone Ideali di Pressione: la pressione esercitata dal piede è uniforme su tutta la suola e sull’intera pianta del piede
  • Tallone Ideale: il tallone è sempre ben allineato, la corsa è più naturale e facile.
  • Tomaia Morbida: comodità nella calzata, naturalezza e morbidezza: una sensazione naturale e pura.

Correre fra le nuvole.

Così Brooks descrive l’esperienza delle Trascend: scarpe che trascendono, che sono oltre. Oltre l’esperienza terrena, oltre la gravità. E così le presenta, come un razzo pronto a superare la stratosfera e a raggiungere distanze siderali, oltre le nuvole.
Per averne la prova dovremo aspettare però qualche mese: le Trascend saranno disponibili nei negozi da febbraio 2014.
 La potrai acquistare online da MOTUS cliccando qui

X-BIONIC EFFEKTOR POWER RUNNING

Il running specialist di X-Bionic, Migidio Bourifa, ci porta alla scoperta dei prodotti running invernali X-BIONIC EFFEKTOR POWER RUNNING. La tecnologia Partial Compression è alla base di questa gamma di prodotti running e, come dimostrato dagli studi dell'Università di Verona, apporta effetti e benefici maggiori rispetto alla tradizionale e comune compressione su tutta la superficie corporea. Puoi acquistare online i prodotti X-BIONIC EFFEKTOR POWER RUNNING cliccando qui
 

Dalla strada al Trail Running : il giusto approccio

La corsa su strada sicuramente negli ultimi anni ha avuto un notevole incremento di presenze attive, sia al femminile e sai al maschile, ma col passare degli anni molti amanti della corsa cercano nuove motivazioni, sensazioni, interesse, cambiano gli obiettivi riguardo il modo di affrontare la corsa. Per tale motivo è in fase di sviluppo anche il Trail Running, una disciplina accattivante e alla portata di tutti , ma che presenta delle insidie per via dei percorsi utilizzati. In questo articolo vedremo proprio come passare dalla corsa su strada, o come integrare la corsa su strada, con il Trail Running. Vedremo quali sono le differenze sostanziali e come prendere parte a delle manifestazioni di Trail senza farsi del male.

Definizione

Volendo definire il Trail Running, essa è una corsa di Resistenza che viene pratica in ambiente naturale e ove ci può essere un regime e condizione di autosufficienza e semiautonomia. Il Trail Running viene praticato su diversi tipi di terreno (montagna, sabbia, boschi, nel deserto, ) ed in diverse condizioni ambientali, ( in estate ed in inverno). E’ una disciplina che permette di avere un contatto particolare e speciale con la natura e con se stessi, allontanandosi dalle proprie abitudini e luoghi comuni, e quindi evadere dalla Città e dalla propria routine, staccando la spina dal mondo comune.

Caratteristiche ( Il perché uno scegli il Trail Running)?


L’amatore che si avvicina al Trail Running sicuramente è spinto dalla voglia di esplorare nuovi percorsi e nuovi posti , correndo in natura senza lo stress del cronometro, della prestazione in se, ma godendosi tutto quello che una corsa in natura presenta. La particolare di questa disciplina come abbiamo pocanzi visto è proprio quella di correre su percorsi immersi tra boschi, campagne, montagne  più o meno ripide, a stretto contatto con la natura, ma come tutte le attività che si svolgono in natura, anche il Trail Running presenta della difficoltà di vario livello in base alla distanza e ai dislivelli di pendenza che presentano. In questo periodo della stagione con le belle giornate che si presentano le gare di Trail Running nel calendario nazionale sono tantissime, e ci si può divertire come non mai, scendendo distanze e percorsi in base alla propria condizione fisica. Ma è fondamentale che si rispettino alcune regole sia per preparare un evento di Trail Running e sia per prendere parte alla gara in sè. In linea generale possiamo affermare che per poter denominare una gara Trail Running , debba avere determinate caratteristiche tecniche e organizzative:

  1. Percorsi: come è ovvio che sia i percorsi devono essere costituiti in natura, quindi con la presenza di terreno sconnesso, con presenza di alberi, ostacoli immersi nella natura, come pietre, gaia, terra, sabbia e altro ancora;
  2. Terreno: il terreno e quindi le superficie ove si corre una gara di Trail Running devono avere le caratteristiche tecniche ideali, come poco asfalto se non nullo, deve essere più vario possibile , senza una eccessiva pavimentazione. Insomma, deve rispecchiare la vera natura che si presenta dinnanzi ai nostri occhi nel momento in cui visitiamo posti di straordinaria bellezza.
  3. Difficoltà:come menzionato nella premessa la caratteristica principale è quella che i percorsi devono presentare  dislivelli, quindi pendenze più o meno ripide, da O a 1000-2000-3000mt e oltre
  4. Distanza: la distanza può spaziare da 10km a 20km, 40km fino alle Ultra Trail abbastanza impegnative e non alla portata di tutti coloro che fanno parte del mondo amatoriale.

Una volta analizzate le caratteristiche tecniche e organizzative, abbiamo definito cosa sono le gare di trail Running, vediamo come cambia la preparazione atletica per partecipare a una gara “fuori strada”, rispetto a una classica gara podistica, quali sono le caratteristiche atletiche, tecniche e mentali da dover migliorare e sviluppare.


Preparazione (Atletica , Tecnica , Mentale)

Sicuramente come ogni gara che si rispetti per arrivare preparati al meglio possibile si necessita di un piano di allenamento mirato e specifico per la disciplina e distanza da percorrere, e personalizzato alle proprie caratteristiche condizionali. Tutto ciò nelle gare di Trail Running non serve solo per prepararsi atleticamente, ma anche per evitare problematiche e rischi per la propria salute, proprio perché come abbiamo visto queste gare si svolgono su percorsi non proprio inclini al nostro abitat quotidiano e al nostro stile di vita, quindi le “sorprese” possono essere diverse.

Preparazione Atletica, per quanto concerne l’aspetto condizionale si necessita di migliorare le seguenti capacità:

                                    

  • Resistenza Aerobica Generale & Specifica: quindi si necessita di correre a lungo , di correre su percorsi che rispecchiamo il più possibile le caratteristiche di Trail Running, in quanto un allenamento su strada sicuramente ci permetterebbe di sviluppare la Resistenza Aerobica, ma generale, e non specifica per quella disciplina a cui ci stiamo preparando. Ecco perché per ovvi motivi si capisce come anche la località, la zona ove si vive condiziona molto la scelta di questa disciplina di Trail Running. Un amatore della corsa che vive in montagna sicuramente sarà più agevolato e preparato di chi vive e si allena su una città di mare ed ha poche opportunità di correre su percorsi accidentati e vari .
  • Forza muscolare : come abbiamo menzionato essendo che le gare di Trail Running sono organizzate su percorsi che presentano notevoli dislivelli, la forza muscolare ne fa da padrone, quindi un buon potenziamento muscolare a carattere generale (palestra con i pesi, esercizi di potenziamento a corpo libero) e a carattere specifico con corsa in salita e discesa, permetterà di sviluppare quelle caratteristiche condizionali indispensabili per ottenere una buona prestazione e soprattutto per evitare infortuni dovuti ai carichi eccessivi per via delle pendenze positive e negative. E’ da tener presente che non solo si necessita di potenziamento muscolare per la parte superiore, ma visto e considerato che a volte ci possano essere delle condizioni di autosufficienza, allora è opportuno svolgere del potenziamento anche per la parte superiore del proprio corpo ( braccia, spalle, addominali , lombari etc).
  • Potenza Aerobica: anche se le gare di Trial Running sulle distanze brevi non sono moltissime, comunque lo sviluppo e il miglioramento della Soglia Anaerobica (Velocità di Riferimento) è fondamentale. In quanto come ben sappiamo , correre più veloce permette di migliorare la soglia anaerobica, e quindi tutto ciò significa correre anche allenamenti di Resistenza Aerobica a un ritmo più veloce, e quindi meno tempo sulle gambe , meno infortuni.
  • Flessibilità e mobilità articolare: è ovvio che come tutte le discipline sportive , anche per il Trail Running (e forse anche di più) si necessita di sviluppare una buona flessibilità e mobilità articolare, in quando i percorsi molto vari, sia come pendenze, sia come superficie, non fanno altro che aumentare il livello di difficoltà di una gara. Quindi avere un corpo che sia flessibile, che abbia una buona escursione articolare (ginocchia, caviglia, anca, spalle) permettono di adattarsi meglio alle variabili che una gara di Trail Running possa presentare. Quindi è giusto inserire nel proprio programma di allenamenti esercizi specifici di allungamento e mobilità articolare.
  • Propriocettività : visto e considerato che i percorsi presentano cambi di pendenza , cambi di appoggi per via del percorso sconnesso, per la presenza di sassi, terra, sabbia, si necessita di sviluppare la capacità del nostro corpo di adattarsi velocemente ai cambi di appoggio. Tutto ciò è possibile farlo inserendo nel proprio programma di allenamento delle sedute specifiche con esercizi per l’equilibrio, per migliorare appoggio, e la reattività dei piedi utilizzando pedale basculanti appositamente studiate per migliorare tale caratteristica fisica.

Preparazione Tecnica: in questo caso diciamo che è strettamente correlata anche alle qualità menzionate e sviluppare per la preparazione atletica. E’ ovvio che i percorsi avendo salite e discese, cambi di appoggio e pendenze, correre su tali percorsi in allenamento ci permette di migliorare alcuni l’appoggio, la spinta e reattività dei piedi, la capacità di ammortizzare impatto nelle discese, la capacità di correre con frequenza di passo elevate in salita, oppure di abituarsi a camminare per lunghi tratti ove le pendenze sono eccessive, e il correre diventa impossibile e dispendioso.

Preparazione Mentale: è indubbio che per chi si avvicina alle gare di Trial a prescindere dalla distanza da percorrere necessita di sviluppa una grande forza mentale per poter sopperire alla fatica che a volte diventa eccessiva, e il corpo deve essere aiutato da una mente attenta e forte. Per tale motivo se non si è preparati mentale ad affrontare la fatica e a prendere decisioni razionali in poco tempo, è sconsigliabile affrontare queste gare, le insidie sono tante, soprattutto se si parla di lunghe distanze. Quindi è preferibile allenare la mente se volete affrontare delle gare di Trail Running.

Abbigliamento e accessori: se nella corsa su strada si necessita di abbigliamento tecnico e di scarpe apposite per il running, sicuramente per il Trail Running ancor di più. Si avrà bisogno di comperare scarpe da Trial Running con battistrada e consistenza completamente diverso da quelle da running , abbigliamento diverso, in quando ci possono essere delle condizioni meteo che cambiano nell’arco della stessa gara, quindi ideale vestirsi a strati, e quindi possedere abbigliamento adatto. Poi ci vorrà uno zaino , non troppo ingombrante,ma che possa essere funzionale e comodo da portare in spalla, qualche borraccia per acqua e integratori, e per le gare notturne torcia e abbigliamento catarifrangente per essere avvistati dagli altri atleti.


Alimentazione:
per quanto concerne l’alimentazione , non è fondamentale, ma di più. Non è pensabile per alcune gare di Trail Running non alimentarsi in gara,  non integrare il giusto in base alle proprie esigenze, quindi l’obiettivo anche della preparazione sarà quello di imparare ad alimentarci e integrare. Come al solito i consigli sono gli stessi, cioè utilizzare prodotti che siano di facile assimilazione e diano energie a breve, medio, e lungo termine. Quindi carboidrati , liquidi e solidi vanno benissimo in base alle esigenze del momento e della gara. Importante è calcolare esigenze di gara per riuscire a programmare la giusta alimentazione e integrazione.

Quindi concludiamo questa prima parte di questo articolo, sperando che molti di voi amatori possiate trovare entusiasmo ed energie per dedicarmi man mano a questa bella, affascinante e faticosa disciplina per il corpo e l’anima.

Buona corsa!

(da runningzen di Prof Ignazio Antonacci)

X-BIONIC LINEA EFFEKTOR : PRESENTAZIONE BY MIGIDIO BOURIFA

Migidio Bourifa, testimonial e running specialist del marchio X-Bionic, presenta i contenuti tecnologici della linea di abbigliamento running X-BIONIC EFFEKTOR e X-BIONIC FENNEC. X-Bionic progetta e realizza i migliori capi di abbigliamento per il running, prodotti all'avanguardia per la termoregolazione corporea e la compressione parziale. Puoi acquistare i prodotti x-bionic cliccando qui.
Vediamo ed ascoltiamo Migidio nel video .....
 

BLUEGRASS : protezioni per MTB, BMX, DH

Bluegrass è un marchio leader nel settore del ciclismo off-road. Realizza una vasta gamma di attrezzature per i praticanti di Cross Country, Enduro, BMX, All Mountain, Downhill. Caschi, guanti, pettorine paraschiena, ginocchiere, gomitiere, etc etc : tutti dispositivi di protezione per il ciclista che affronta evoluzioni, discese ed escursioni nei boschi, in montagna, sui sentieri off.-road. Chi va in MTB, chi usa le ruote grasse , non può fare a meno dei prodotti Bluegrass. Brave, Lynx, Big Horn, Bobcat...sono sono alcuni modelli che Bluegrass mette a disposiizone dei bikers più esigenti. L'attrezzatura Bluegrass è stata utilizzata dai vincitori di competizioni internazionali come la Megavalanche nell'Alpe D'Huez, o i campionati mondiali di BMX. Puoi acquistare a prezzi scontati i prodotti Bluegrass su www.motusport.it, cliccando qui .

SCARPE RUNNING NEWTON : NATURAL RUNNING

Scarpe da corsa Newton running ed il natural running.
Una interessante dimostrazione della nota azienda americana, che ha portato a Pescara - presso il centro sportivo Le Naiadi - una due giorni teorico e pratica. Insieme a Gianluca Ricci - il referente Newton Running per l'Italia - a farla da padrone è stato il carisma di Jonathan Small, direttore del settore Natural Running Education by Newton. Un nuovo modo di correre, un nuovo modo di intendere la corsa, un nuovo modo di costruire scarpe sportive. La corsa naturale può essere una rivoluzione.
 

PROMO: Consulenza Personalizzata e Seminario con il preparatore Bertucelli


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Ti alleni ma i risultati e le prestazioni non sono in linea con le tue attese ?

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DETTAGLI: La disponibilità è nei giorni Martedì e Giovedì, dalle 15.00 alle 17.00 per tutti i mesi di gennaio, febbraio, marzo

2: Seminario "Challenge Triathlon"

Iscrizione Gratuita al Seminario

Challenge Triathlon: Training e Coaching per raggiungere la prestazione eccellente.

Il Seminario sarà tenuto da Costantino Bertucelli (scarica il CV) metodologo dell’allenamento e coach sportivo, con esperienza ventennale nel Triathlon. L'obiettivo del seminario è quello di fornire agli atleti partecipanti, informazioni e conoscenze fondamentali per avviare e condurre un training che permetta loro di raggiungere con efficacia prestazioni migliori.

DETTAGLI:



Costantino Bertucelli

Responsabile Settore Istruzione Tecnica
della
FEDERAZIONE ITALIANA TRIATHLON (FITRI)
Ha rivestito diversi ruoli nella Federazione Italiana Triathlon :

- Allenatore atleti Nazionali Elite
- Responsabile Centro Studi Ricerche

E' stato allenatore di molti Azzurri di Triathlon e Duathlon

Scarica il CV del COACH Bertucelli


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SCARPA RUNNING HOKA RAPA NUI COMP : RECENSIONE PRODOTTO

La recensione di questa scarpa è a cura di George Harris, corridorre di 58 anni di Manteca, California (USA). George corre da ben 36 anni , la maggior parte trascorsi come soldato nell'esercito degli Stati Uniti . Il suo primo paio di vere scarpe da corsa è stato nel 1978 Nike Waffle Trainer. George corre attualmente circa 70-75 miglia (quasi 125km) alla settimana , molti dei quali con scarpe Hoka One One. Qui George condivide i suoi pensieri sulla nuova Hoka scarpa , la Rapa Nui comp .
 
"Prima di tutto pemettetemi .... io sono un fan di Hoka One One, e così anche mia moglie . Mi hanno aiutato a sconfiggere il mio persistente dolore al ginocchio sinistro, che ora non mi da più fastidio in fase di corsa. Allo stesso modo queste scarpe hanno veramente aiutato le mie gambe , nel senso che non sono da buttare al termine di 70 e più miglia a settimana. Ho corso con tutti i modelli Hoka (Bondi B , Bondi Speed, Evo Tarmac, Stinson Evo , e Mafate ) . Le Bondi B e Bondi Speed sembrano essere il meglio per me .
Hoka è conosciuta per le sue grandi scarpe, super imbottite mentre molte altre aziende sembrano andare verso la direzione del minimalismo . Quelle che potrebbero chiamarsi  "Hokas racing" - sono le scarpe Rapa Nui Comp ( versione qui in prova ) e Kailua Comp ( versione stradale ).
La scarpa
La prima cosa che si nota di questa scarpa è che non è così grande o ingombrante come altre scarpe Hoka. La tomaia è in rete con sovrapposizioni saldate . La linguetta è fatta di un materiale sottile , scamosciato , che è simile al Tarmac ma più sottile e più morbido . Non so quanto sarà  traspirante questa scarpa.
L'intersuola è in EVA soffiata ,come in altre scarpe Hoka , ma con volume pari solo a 1,5 x , rispetto a 2x di altre scarpe Hoka . Per esempio , la mia Bondi Speed ha 35 millimetri di intersuola nella parte posteriore del piede e 30 mm nella parte anteriore del piede . La Rapa Nui dispone di 26 mm nella parte posteriore del piede e 21 mm nella parte anteriore del piede . Con questo volume ridotto è anche ovvio che la Rapa Nui pesi pure meno. Alcuni recensori hanno notato poco più di una oncia di differenza di peso tra scarpe full size Hoka , come la Tarmac,  e la Rapa Nui . La mia prova non scientifica ha mostrato circa 0,75 once di peso in meno per il Rapa Nui contro la mia Bondi Speed ( per dimensioni US 11.5) . La suola presenta alette che aggrappano molto bene su sentieri off-road, anche se non l'ho provato in condizioni di fango . La scarpa è dotata di una soletta interna spessa  2 millimetri ( non la mia preferita - Sto cercando un altro sottopiede per sostituirlo ) e lacci ad allacciatura veloce.
La calzata
Ho usato una misura US11,5 la dimensione che mi si adatta perfettamente rispetto ad ogni altra misura Hoka. Ho indossando calze DRYMAX sottili , e la scarpa vi si adatta bene. Se avessi calze spesse probabilmente avrei optato per una taglia 12 . La scarpa è un po ' più stretta rispetto alle altre scarpe Hoka sia nelle aree di avampiede e di retropiede . Questo è una " Hoka racing" dopo tutto. La scarpa ha ampio spazio nella zona delle dita, tuttavia , non tanto quanto la mia Bondi . L' intersuola si estende su e intorno alla tomaia per creare ciò che Hoka chiama il loro " sedile avvolgente " per il piede . Non ho avuto problemi di slittamento nella zona del tallone con questa scarpa .
I lacci veloci che sono forniti con la Rapa Nui sono all'altezza del compito di assicurare il mio piede. A differenza di altre scarpe Hoka con lacci di velocità non ci sono lacci regolari forniti con questa scarpa . La profondità della scarpa consente l'inserimento di un plantare, lasciando comunque sufficiente spazio nella scarpa.
La corsa
Ho fatto sei corse con questa scarpa su un mix di sentieri e strada (35 miglia totale) . Sebbene la scarpa è ancora ben ammortizzata (è Hoka dopo tutto) , non ha quella sensazione di peluche della mia Bondi Speed. L'intersuola si sente più solida rispetto alla Bondi , ma a mio parere ha una migliore ammortizzazione che la scarpa Adidas Boost Energy . Bisogna ricordare che questa scarpa è annunciata come una scarpa di prestazioni ed ha 9 millimetri in meno di ammortizzazione rispetto alla Bondi .
L' avampiede è flessibile , più simile a una scarpa normale . In realtà, la scarpa è complessivamente molto più flessibile di altre scarpe Hoka , ma l'effetto rocker , sebbene meno pronunciato , è ancora lì. Correndo a velocità maggiori, la scarpa è veramente OK. La scarpa lavora bene sulla strada a differenza di alcune scarpe da trail che possono essere un po 'dure sull'asfalto . Quindi questa è una grande scarpa di accesso al trail.
Correre in salita è stato un gioco da ragazzi rispetto alle mie Bondi Speed . Correndo in discesa l'ammortizzazione era adeguata a gestire la corsa e proteggere le ginocchia . Sui sentieri ha gestito rocce e rami , proprio come la Bondi - nessun problema. Ero preoccupato per quanto stabile sarebbe stata questa scarpa la quale non ha il profilo più ampio di altre scarpe Hoka . Posso dire che era molto stabile e non ho avuto problemi .
Il verdetto
Mi piace molto questa scarpa in quanto combina le cose che mi piacciono delle scarpe Hoka in un pacchetto unico : ammortizzazione, stabilità, protezione per le ginocchia.Quindi, questa scarpa ha un po meno della sensazione "nuvola Hoka", ma con più flessibilità, meno peso, e una maggiore propensione alle prestazioni. Penso che sia un modello vincente.
Consiglio solo di aggiungere nella confezione anche un paio di lacci regolari.
Penso che sia un modello vincente. Solo un consiglio : aggiungere nella confezione anche un paio di lacci tradizionali.
Read more at http://www.runblogger.com/2013/07/hoka-one-one-rapa-nui-comp-review-by.html#MhQA7fp2sdI7hobj.99
 

OFFERTA MAGLIE TERMICHE X-BIONIC

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SCARPA RUNNING NEWTON ENERGY : RECENSIONE

PUNTI DI FORZA
    Scarpa incredibilmente reattiva con una calzata confortevole ;
    
Ideale per la strada
PUNTI DEBOLI
    Prezzo . Il modello che si posiziona sulla fascia bassa nella gamma di scarpe Newton rimane comunque ben sopra i 100 euro. Ad ogni modo il prezzo è sicuramente allineato a scarpe paragonabili della concorrenza.
VERDETTO
La Newton energy è una buona opzione come scarpa da allenamento leggera per corridori con appoggio neutro che vogliono una scarpa reattiva
 
Newton Energy Informazioni generali
La Newton Energy è una nuova aggiunta alla linea di Newton e offre la tecnologia unica di Newton Action/Reaction ™ nella suola dell'avampiede , anche se le alette sono state ridotte per accogliere ed introdurre nella galassia Newton nuovi runners. La tecnologia Action/Reaction ™ è progettata per fornire una risposta ottimale e ricevere da terra un elevato ritorno di energia a ogni passo .

Newton Energy Impressioni
Newton offre costantemente colori accattivanti e luminosi ...e queste scarpe non fanno eccezione . Con la sua suola piatta , la Energy è migliore sulle strade dove le alette sono in grado di fornire una ottimale transizione tallone - punta . La tomaia senza fronzoli si adatta comodamente e le scarpe sembrano corrispondere perfettamente all taglia indicata. Le scarpe di Newton sono tutte realizzate per ospitare plantari personalizzati , se necessario.
Per chi non ha mai corso prima con altre scarpe Newton , le Energy impressiona sicuramente sin dalla prima uscita. Si avverte immediatamente che si tratta di una scarpa molto rinfrescante . Sia durante corse facili, ma anche nel corso di alcune progressioni veloci, la Energy consente un ciclo del passc efficiente, che si traduce in una falcata più efficiente.
Queste scarpe sono scattanti e fanno venire voglia di correre veloce . Ottimo comportamento sui ritmi moderati. Con un 6mm di differenziale tacco -punta , le Newton Energy si collocano a metà tra le scarpe di allenamento tradizionali ed i modelli a zero drop e minimalisti del movimento barefoot .
Newton Energy Intersuola
Come detto , la suola adotta la tecnologia Action/Reaction ™ di Newton in 5 attuatori (o alette) appena sotto le teste metatarsali del piede . Questa caratteristica fornisce un alto livello di risposta e di ritorno di energia . L'appoggio risulta controllato e confortevole. LA scarpa Newton Energy  può richiedere un po ' di tempo per abituarsi, soprattutto  per i corridori che preferiscono una scarpa morbida e altamente ammortizzata.
Apprezzo molto il fatto che nell'intersuola manca l'elemento mediale di plastica dura che può essere trovato in molte scarpe da corsa . L'intersuola e la suola sono realizzate , come tutte le scarpe Newton , con materiali riciclati .Le Energy hanno qualcosa da offrire sia ai corridoriabituati a scarpe da allenamento tradizionali, sia a runners che preferiscono una corsa minima e reattiva. Si tratta di una scarpa utilizzabile sia per medie lunghe distanze, sia per lavori intervallati ed alla soglia.

Newton Energy Tomaia
La tomaia è semplice e confortevole . Non ci sono cuciture fastidiose. Pannelli flessibili consentono al piede di espandersi con movimenti naturali . Il toe -box fornisce spazio sufficiente per la dilatazione e la spinta delle dita.

Newton Energy NR Opinione
Newton ha davvero azzeccato il modello  Energy . Questa scarpa offre qualcosa per quasi tutti i corridori, in termini di risposta , efficienza e ritorno di energia sulla strada.

LA CORSA NEL TRIATHLON : COME ALLENARLA

LA CORSA NEL TRIATHLON COME ALLENARLA

 

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La Corsa nel Triathlon ha delle caratteristiche differenti della “corsa a secco”, nelle gare di Triathlon non si corre mai riposati, le frazioni precedenti del Nuoto e del Ciclismo, insieme alle Transizioni (T1-T2) previste, condizionano la frazione finale della Corsa! Tutti questi aspetti tecnici/fisiologici e organizzativi condizionano anche l’approccio tecnico e atletico durante tutta la preparazione per lo sviluppo della frazione di Corsa. Le differenze che si possono annoverare tra la “Corsa a secco” (per il Runner) e la “Corsa come frazione Triathlon” (per il Triatleta) sono diverse :

  • Nella corsa secca si può impostare il ritmo ideale (in base alla gara) già dalle prime falcate , nella frazione di corsa per il Triathlon, la corsa è condizionata dalla fatica accumulata nelle precedenti fasi della gara e soprattutto dalla differenza biomeccanica e fisiologica della frazione ciclistica;
  • La tecnica di corsa può cambiare vistosamente , tra la corsa a secca e la corsa nel triathlon, tutto dipenderà dalla preparazione atletica e tecnica affrontata, in quanto il corpo è affaticato e quindi non riesce a sfruttare a pieno la rapidità e frequenza degli appoggi e l’ampiezza della falcata consumando più energie del normale ;
  • Il ritmo della “corsa a secco “ è sempre più veloce della corsa come frazione Triathlon, in base al grado di preparazione, questo divario può essere più o meno marcano; inoltre il ritmo gara sarà condizionato anche dalla lunghezza della frazione di corsa della gara Triathlon prevista ( IronMan 42km – IronMan 70.3 -21km – Olimpico sui 10km etc)
  • Gli adattamenti Nervosi (come anche per quelli muscolari), sono differenti tra la corsa a secco e la corsa nel triathlon, in quando il passaggio dal ciclismo alla corsa deve essere allenato per adeguare il prima possibile la risposta nervosa al gesto tecnico.

Questi menzionati sono solo alcuni degli aspetti che possono condizionare e differenziare la gestione della corsa nel Triathlon, rispetto alla corsa a secco . Per limitare al massimo questi condizionamenti, come sempre è opportuno allenarsi il più possibile e in maniera adeguata durante la preparazione atletica , valutando tutte queste variabili.

ASPETTI TECNICO E ATLETICI DA MIGLIORARE

 

 

  • Migliorare la risposta ed efficienza neuromuscolare, mediante esercitazioni specifiche che mettano l’organismo nelle condizioni di adattarsi al cambio (stimoli nervosi e muscolari) dalla bike alla corsa .
  • Migliorare il gesto tecnico della corsa, sia a secco e sia in condizioni di difficoltà e di fatica dopo la frazione di ciclismo con esercitazioni tecniche specifiche
  • Migliorare e consolidare la capacità del nostro organismo di sfruttare e di adattare i diversi meccanismi energetici al passaggio dalla frazione ciclistica alla corsa

ALLENAMENTO SPECIFICO PER LA CORSA

Tutti gli aspetti sopra menzionato devono essere migliorati nell’arco dei mesi previsti dalla preparazione atletica , per fare ciò è opportuno utilizzare diversi mezzi e combinazioni di allenamento . In linea di massima si possono riassumere in :

  • Maggior volume per allenamenti inerenti alla frazione di corsa a secco
  • Maggior volume per allenamenti inerenti alla frazione di ciclismo
  • Allenamenti combinati specifici per il Triathlon

La combinazione di questi mezzi di allenamento farà si di migliorare la frazione di corsa nelle gare di Triathlon. Prima di vedere in maniera specifica la metodologia di allenamento ideale per proporre queste sedute tecniche , vediamo di analizzare le caratteristiche della Corsa!

Definizione di Corsa : La corsa può definirsi come una successioni di passiove , si alternanofasi di volo che si ripetono in maniera regolare. In quest’alternanza di passo e volo, c’è un momento in cui, quando il piede tocca terra, si sviluppa energia cinetica e potenziale , le quali energie raggiungono il minimo rendimento. In questa fase si accumula energie elastica che viene restituita nella fase successiva di spinta !

Fasi della Corsa :

  • FASE DI APPOGGIO , caratterizzata di tre momenti :
  1. 1.    Momento di piegamento e ammortizzazione (il contatto del piede sul terreno)
  1. 2.    Momento di sostegno : avanzamento lineare e orizzontale del bacino
  2. 3.    Momento di raddrizzamento/estensione: Consiste nel raddrizzamento dell’arto in appoggio, il quale produce un impulso che favorisce la riaccelerazione fino al momento prima del distacco del piede dal terreno
  • FASE DI VOLO

 

Passo / Falcata

Frequenza / Ampiezza

Per migliorare la prestazione in termini di ritmo di corsa e di minor dispendio energetico soprattutto nelle gare di Resistenza, è opportuno durante la preparazione inserire delle sedute di tecnica di corsa, ove si prendano in riferimento tutti gli aspetti tecnici che comprendono la Corsa. Quindi analizzando gli aspetti tecnici su menzionati possiamo affermare che le esercitazioni tecniche devono riguardare :

  • Esercitazioni per migliorare la postura in corsa (assetto corretto del capo e del busto che dev’essere leggermente inclinato avanti)
  • Esercitazioni per migliorare l’oscillazione delle braccia in maniera armonica (avanti e indietro ) senza movimenti inutili
  • Esercitazioni per migliorare l’appoggio dei piedi che dev’essere morbido sul terreno
  • Esercitazioni per avere una spinta redditizia senza disperdere energia

Oltre a queste esercitazioni che sono importanti per migliorare alcuni aspetti tecnici della corsa “ a secco” è fondamentale allenare la “corsa nel triathlon” con esercitazioni specifiche!

ALLENAMENTI PER MIGLIORARE LA FRAZIONE DI CORSA

 

Obiettivo: Aumentare il chilometraggio Corsa

1^seduta

2^ seduta

3^ seduta

Gara IronMan (42km)

Lungo Collinare 30km

Lungo 34km

Lungo 38km

Gara IronMan 70.3 (21km)

Lungo Collinare 22km

Medio 15 -16 km

Medio 16-18 km

Olimpico(10km)

Lungo Collinare 15km

Corto Veloce 8 - 10 km

Gara 10 – 12 km

Duathlon lungo (20km)

Lungo Collinare 21km

Medio 15 - 16km

Medio 16-17

Duathlon Classico (10km)

Lungo Collinare 15km

Corto Veloce 8-10km

Gara 10km

Duathlon Corto (7km)

Medio Collinare 15km

Corto Veloce 6-8km

Gara 8- 10km

 

 

 

 

 

Obiettivo: Aumentare il chilometraggio Ciclismo

1^seduta

2^ seduta

3^ seduta

Gara IronMan (180km)

Fondo Collinare 140km

Fondo Collinare 160 km

Fondo Collinare 200 km

Gara IronMan 70.3 (90km)

Fondo Collinare 90km

Fondo Collinare 110 km

Fondo Collinare 130 km

Olimpico  (40km)

Fondo Collinare 60km

Fondo Collinare 80 km

Fondo Collinare 100 km

Duathlon lungo (80km)

Fondo Collinare 90km

Fondo Collinare 100 km

Fondo Collinare 120 km

Duathlon Classico (40km)

Fondo Collinare 50km

Fondo Collinare 70 km

Fondo Collinare90 km

Duathlon Corto (30 km)

Fondo Collinare 40km

Fondo Collinare 60 km

Fondo Collinare80 km

 

 

 

 

 

Obiettivo: Combinati specifici per adattamenti neuro/muscolari

1^seduta

2^ seduta

3^ seduta

Gara IronMan (180km)

100km di Ciclismo

25km Corsa

50km di Ciclismo

10 km di Corsa

150km di Ciclismo

35 km di Corsa

Gara IronMan 70.3 (90km)

70km di Ciclismo

12km Corsa

3x 25km di Ciclismo

5km di Corsa

90km di Ciclismo

16 km di Corsa

Olimpico  (40km)

50km di Ciclismo

5km Corsa

3x 20km di Ciclismo

2/3 km di Corsa

40km di Ciclismo

8 km di Corsa

Duathlon lungo (80km)

2 x 35km di Ciclismo

5 km Corsa

80 km di Ciclismo

12 km di Corsa

3x 30km di Ciclismo

8 km di Corsa

Duathlon Classico (40km)

3 x 25km di Ciclismo

3 km Corsa

50km di Ciclismo

6 km di Corsa

3x 20km di Ciclismo

4 km di Corsa

Duathlon Corto (30 km)

40km di Ciclismo

7 km Corsa

3x20 km di Ciclismo

3 km di Corsa

50km di Ciclismo

8 km di Corsa

 

 

 

 

 

Come si può notare le possibili combinazioni di allenamenti per migliorare la Frazione di Corsa nel Triathlon sono diverse , ci si può allenare inserendo delle sedute di Corsa Lunga e Media per migliorare la Resistenza specifica per la corsa, migliorare la  Resistenza e Forza specifica per la Bike con sedute di Fondo Collinare oltre la distanza prevista dalla gara. Inoltre, si può migliorare il passaggio, tra il Ciclismo e la Corsa , inserendo sedute di Combinati Continui o Frazionati con un chilometraggio che corrisponde approssimativamente a un 2/3 del chilometraggio totale della gara in programma ! Come sempre ogni seduta e ogni proposta allenante deve essere adattata alle proprie caratteristiche tecniche e fisiche !

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TRIATHLON : TECNICA E DIDATTICA DEL CICLISMO

La frazione di ciclismo nel triathlon


altIl ciclismo è la frazione che ha visto i maggiori cambiamenti nell’ambito della distanza olimpica. La distanza di quaranta chilometri è forse la sola costante rimasta invariata in una serie di cambiamenti che, nel corso degli anni, ha coinvolto regolamento, mezzo meccanico, modello prestativo e teoria dell’allenamento. La liberalizzazione della scia è stata la legittimazione di un dato di fatto: il livellamento delle prestazioni fra i più forti triatleti del mondo non consentiva più di rilevare distacchi significativi al termine del nuoto con un conseguente affollamento di atleti che si riversavano fuori dalla prima zona cambio senza possibilità di procedere in bicicletta indipendentemente dagli altri concorrenti. Nel corso di alcune gare di Coppa del Mondo degli ultimi anni è capitato di assistere a frazioni natatorie in cui il cinquantesimo tempo fosse a meno di trenta secondi dal migliore. È cambiata quindi totalmente la prestazione ciclistica: mentre con la scia vietata ogni concorrente doveva percorrere in solitaria l’intera frazione, oggi si vede costretto a farlo solo chi rimane irrimediabilmente tagliato fuori dal gruppo che conduce la gara e da quelli che lo inseguono nella speranza di colmare il distacco accumulato. Se in passato lo sforzo solitario in bicicletta costituiva un momento determinante della prestazione, oggi rappresenta la peggior situazione in cui ogni triatleta può trovarsi.
E’ cambiata anche la preparazione, non più incentrata sull’esigenza di sostenere una prova a cronometro, ma finalizzata ad una competizione ricca di sfumature tecniche, tattiche e metaboliche; è cambiata la struttura morfologica del triatleta: al passista dotato di grande struttura muscolare è subentrato un atleta atipico, che sa coniugare forza veloce e resistenza in una struttura elastica e leggera.
La rivoluzione operata nell’ambito del ciclismo ha cambiato in realtà la faccia dell’intera gara olimpica. Per evitare di rimanere isolati in bicicletta è fondamentale nuotare fortissimo, mentre è altrettanto importante correre sempre più veloce, poiché è, quasi sempre, solo nella corsa che si determinano le posizioni di classifica. Questo non significa che le prime due frazioni sono prive di significato agonistico. Si intende invece affermare che solo gli atleti capaci di reggere i ritmi dei primi per le due frazioni precedenti potranno poi giocarsi la vittoria nella corsa, a condizione che giunti in seconda zona transizione possiedano ancora riserve energetiche e freschezza muscolare sufficienti.

La frazione ciclistica del triathlon è la parte più imprevedibile dell’intera competizione, nonché quella che può presentare più variabili tecniche e di durata. Nelle gare di massimo livello internazionale tale frazione, in base alla distanza di gara, si svolge in circuito con un numero di giri che varia e con una quantità di curve sempre piuttosto elevata che rende ogni percorso particolarmente tecnico. Spesso esistono dei veri e propri “giri di boa” che costringono gli atleti a rallentare vistosamente l’andatura per poi rilanciarla immediatamente. In alcuni casi esistono salite e discese dalla lunghezza e dalle pendenze significative. In altri casi il percorso è totalmente pianeggiante.

Il mezzo:
LA BICICLETTA

La bicicletta è una macchina composta da diverse componenti che possiamo raggruppare in quattro gruppi in base alla funzione che rivestono:

  • Telaio (tubo piantone tubo orizzontale tubo obliquo
tubo di sterzo forcella posteriore forcella anteriore )
  • Sterzo (serie sterzo
attacco del manubrio (pipa) manubrio)
  • Ruote (cerchio
camera d’aria e copertone raggi
mozzo)
  • Trasmissione (movimento centrale, guarnitura, ingranaggio, pedivella, pedale, deragliatore, pignoni, catena,leve del cambio, cambio
freni,
sella,canotto)

Nella scelta della bicicletta è necessario tenere in considerazioni le giuste proporzioni tra telaio e gli altri elementi del mezzo e le misure antropometriche dell’allievo. Queste proporzioni dipendono essenzialmente dalla misura verticale e da quella orizzontale. La misura verticale è composta da tre elementi: la lunghezza della pedivella (dal centro dell’asse del pedale al centro del movimento centrale); la lunghezza del tubo piantone (dal centro del movimento centrale al centro del diametro del tubo orizzontale); la lunghezza del canotto e della sella (dal centro del tubo orizzontale al punto di contatto sulla sella). La misura orizzontale è composta due elementi: la lunghezza del tubo orizzontale (dal centro del tubo piantone al centro del tubo di sterzo); la lunghezza della pipa. Oggi esistono sistemi precisi e computerizzati per determinare le misure adatte alle caratteristiche antropometriche di ogni individuo. Tuttavia l’utilizzo della bici da strada può essere alternata in alcuni periodi di preparazione dall’uso della MTB. La misura più “importante” in questo frangente è rappresentata dall’altezza della sella. Ilmetodo più pratico per stabilirla è quello di far pedalare all’indietro l’allievo da seduto con i talloni appoggiati sui pedali: l’altezza adatta dovrebbe corrispondere a quella in cui la gamba dell’allievo risulta tesa al passaggio del pedale in linea col tubo piantone. Per determinare la misura orizzontale è necessario che il busto dell’allievo, in posizione di massimo impegno, si fletta correttamente in avanti, evitando posizioni troppo corte o lunghe che accentuerebbero atteggiamenti paramorfici.

MEZZI PER L’ACQUISIZIONE DELLA TECNICA DI PEDALATA

  1. 1.    Mezzi per l’acquisizione della tecnica:


Le abilità tecniche del ciclismo rappresentano i fondamentali individuali e di gruppo del ciclismo. La padronanza di queste abilità consentono al ciclista e al triatleta di poter dominare in ogni momento il proprio mezzo meccanico e di poter ricavare dal proprio sforzo la massima prestazione. Il loro apprendimento può iniziare con l’uso della MTB e poi essere trasferito e adattato alle esigenze e alle potenzialità della bici da strada.

1.a Mezzi per l’acquisizione delle abilità tecniche primarie
:

Le esercitazioni da svolgere, sono finalizzate all’apprendimento e al successivo perfezionamento delle abilità tecniche primarie. Alcune sono piuttosto semplici e, naturalmente, vanno proposte per prime, altre più complesse poiché richiedono una certa sicurezza di guida e padronanza del mezzo. Le esercitazioni, infine, possono essere inserite in qualsiasi seduta d’allenamento, sotto forma di semplice esercizio da svolgere, inserite in percorsi, in gruppo. Possono anche far parte di sedute finalizzate all’apprendimento delle tecniche di transizione o di allenamenti combinati. E’ opportuno man mano che si migliora nella tecnica, aumentare il coefficiente di difficoltà di ogni esercizio, proponendolo in condizioni coordinative più impegnative.

Le esercitazioni proposte sono finalizzate all’acquisizione delle seguenti abilità: (pedalare / dirigere dritto / frenare /curvare / frenare e curvare / equilibrio)

 

ACQUISIRE LA TECNICA DI PEDALATA

Il gesto ciclico della pedalata è un elemento tecnico di notevole importanza e l’esecuzione economica e decontratta di tale azione va inserita tra i primissimi obiettivi da raggiungere. Al punto morto superiore (vedi immagine sotto), con il piede in posizione di flessione, inizia la fase di spinta che dapprima viene esercitata soprattutto dal quadricipite femorale e, proseguendo verso il punto morto inferiore, coinvolge maggiormente i muscoli del polpaccio. Nella fase di trazione, dal punto morto inferiore a quello superiore, il piede andrà progressivamente estendendosi prima di abbassare rapidamente il tallone, al punto morto superiore, per ricominciare la fase di spinta. La fase di trazione impegna i muscoli flessori della coscia. Tuttavia non è certo che un’azione di “tirata” verso l’alto del pedale sia veramente economica ai fini del rendimento della pedalata, mentre è sicuramente vantaggioso apprendere, in questa fase, l’abilità di decontrarre la muscolatura e diminuire sensibilmente la pressione del piede sul pedale. La sensazione che il corridore deve provare è quella della pedalata rotonda con un gesto fluido e continuo e non frammentato. La ripetitività del gesto, porta alla progressiva automatizzazione del gesto della pedalata e all’acquisizione di una tecnica in cui gli interventi muscolari diventano ogni volta più selezionati e quindi economici. Le esercitazioni a diverse frequenze di pedalata e il privilegiare l’agilità e la frequenza a discapito dell’uso eccessivo della forza, permettono agli allievi l’acquisizione di buona tecnica e grande sensibilità, soprattutto quando le sedute si prolungano di alcune decine di minuti. L’uso della bicicletta a scatto fisso ottiene lo scopo di migliorare questi aspetti coordinativi in tempi inferiori rispetto a quella normale.

alt

 

Figura 1: (1 grande Gluteo ; 2 Retto Femorale ; 3 Vasto Mediale ; 4 Vasto Laterale ; 5 Tibiale Anteriore; 6 Gastrocnemio; 7 Bicipite Femorale ; 8 Semimembranoso) 

La pedalata può essere rappresentata con una divisione in 8 punti principali nei quali agiscono forze diverse. In breve abbiamo :

Figura 2: ( 1 Spinta; 2 Spinta/pressione; 3 pressione; 4 tiro pressione; 5 Tiro ; 6 Tiro/sollevamento; 7 sollevamento; 8 sollevamento spinta) 

L'ottimale dal punto di vista fisico si raggiunge a 65% (freccia A) 

CORSO%IST

Tra le esercitazioni finalizzate al miglioramento della tecnica di pedalata possiamo ricordare: il rapporto fisso, il dietro motore e i tratti ad alta frequenza di pedalata o con variazione di ritmo di pedalata.
Il rapporto fisso è un accorgimento meccanico che non permette al corridore di interrompere la pedalata e lo costringe ad effettuare un’azione più economica e decontratta ed è estremamente utile per migliorare la capacità di migliorare ad alta e altissima frequenza di pedalata.

L’allenamento dietro moto o dietro macchina permette di sfruttare la diminuzione di attrito con l’aria che ne deriva, per pedalare in decontrazione ad alta frequenza di pedalata.
Le sedute d’allenamento con variazioni di ritmo di pedalata costituiscono un’ottima esercitazione tecnica. I tratti condotti ad altissima frequenza (110/125rpm) con rapporti agili, esercitano le abilità coordinative e sono finalizzati a rendere più economica e redditizia l’azione di pedalata.

Acquisire l’abilità di dirigere diritto
: Condurre la bicicletta lungo una traiettoria rettilinea non è un’abilità da dare per scontata a qualsiasi età, anche se spesso esiste la convinzione da parte dei bambini e dei ragazzi di saperlo fare correttamente. In alcuni casi poi, basta inserire una piccola variante (es. ruotare il capo) per far crollare la capacità di controllo del mezzo. Il problema si complica alla richiesta di dirigere diritto stando in piedi. Saper pedalare in piedi (fuorisella) comporta un’ottima combinazione dell’azione delle gambe e delle braccia. Lo sbilanciamento causato dalla spinta delle gambe dev’essere compensato dall’azione delle braccia che inclinerà la bicicletta in un movimento oscillatorio che con il perfezionarsi della tecnica tenderà ad essere minimo. Se invece le spalle rimangono bloccate, sarà il bacino ad oscillare.

1.  in leggera discesa, dirigere diritto stando seduto e dandosi qualche spinta con i piedi che rimangono radenti al suolo;

2.  dirigere diritto stando seduto e pedalando per una distanza di 100/150 metri in rettilineo, possibilmente sforzandosi di calpestare una riga tracciata al suolo;

3.  dirigere diritto tra due file di birilli o di coni che convergono sempre più a imbuto fino a lasciare uno spazio ridotto per il passaggio;

4.  i due esercizi precedenti svolti in piedi sui pedali anziché da seduti;

5.  dirigere diritto su una riga in accelerazione costante da seduto e poi in piedi sui pedali;

6.  dirigere diritto su una riga voltando la testa a destra e a sinistra: da seduto, in piedi e accelerando;

7.  dirigere diritto in una strettoia segnata con i ritti del salto in alto che costringa l’esecutore anche al 
controllo delle spalle;

8.  dirigere diritto su un asse in bilico (altalena)

Acquisire l’abilità di frenare
Saper frenare dà al principiante sicurezza e fiducia e favorirà il processo di apprendimento.

9.  frenare con entrambi i freni dopo un tratto di accelerazione;

10.           frenare utilizzando solo il freno anteriore o solo quello posteriore a velocità ridotta;

11.           frenare iniziando con il freno anteriore e aggiungendo la frenata di quello posteriore;

12.           frenare dosando l’intensità dei due freni;

13.           frenare facendo volutamente sgommare la ruota posteriore;

Acquisire l’abilità di curvare
: È bene chiarire subito che curvare significa inclinare la bicicletta per contrastare la forza centrifuga che tende a spingere il corridore verso l’esterno e che tale forza dipende dalla velocità e dal raggio della curva da  affrontare. È importante inoltre sapere che il pedale interno alla curva va tenuto alto e il peso del corpo sbilanciato sulla gamba esterna.

14.           lo slalom o gimkana: lo slalom fra coni o birilli o cinesini posti a diverse distanze costituisce un esercizio importantissimo per l’apprendimento delle abilità di guida e di equilibrio prima ancora che per quella di curvare. L’allontanamento o l’avvicinamento dei punti di riferimento consentono la possibilità di acquisire adattamenti specifici a diverse velocità. Per la semplicità organizzativa ed esecutiva di tale esercizio è facile adattarlo a situazioni ludiche, staffette o giochi che possono coinvolgere anche i più grandi.

15.           lo slalom gigante: con i coni si costruiscono delle porte che gli eseutori devono attraversare; tali porte possono essere più o meno inclinate e di larghezza diversa. Come l’esercizio precedente può essere utilizzato in diversi modi e sfruttato anche per migliorare abilità parallele.

16.           l’otto: si richiede di seguire un percorso a otto girando intorno a due birilli posti a distanze variabili.

17.           la margherita: con quattro birilli posti ai vertici di un quadrato e uno al centro si richiede di girare 
intorno ai birilli esterni passando ogni volta dal centro

Acquisire l’abilità di frenare e curvare :
L’acquisizione della giusta tecnica di frenata prima della curva comporta la consapevolezza che la velocità va ridotta prima della curva e che tale operazione inizia in rettilineo soprattutto con il freno anteriore e continua privilegiando quello posteriore all’ingresso della curva.

18.           l’inversione a U: con l’utilizzo di coni o birilli si tracciano due giri-boa attorno ai quali si deve curvare arrivando dal rettilineo e dopo aver adeguatamente frenato, girando in entrambi i sensi o facendo un percorso a otto.

19.           la rotatoria: si tracciano con i birilli due semicerchi concentrici così da realizzare una corsia semicircolare che gli allievi devono affrontare dopo aver frenato. L’esecuzione dell’esercizio con ampiezze diverse permette la sperimentazione di diverse velocità d’entrata in curva e di inclinazione della bicicletta;

20.           il vortice: la disposizione di tre o quattro porte parallele costringe l’allievo ad una serie di curve a raggio più o meno ampio. L’esercizio può essere eseguito a stringere o ad allargare in entrambe le direzioni.

Migliorare l’equilibrio in bicicletta


21. passaggio sotto l’asticella: con due ritti e un’asticella posta piuttosto bassa si chiede all’allievo diabbassare il busto al fine di passare sotto. Abbassando l’altezza dell’asticella l’allievo dovrà pensare a diversi modi per non urtare con il dorso: all’inizio si limiterà a flettere il busto in avanti, poi ad arretrare il bacino e appoggiare l’addome sulla sella e infine si sbilancerà lateralmente. In questo esercizio è opportuno lasciare agli allievi la possibilità di inventare soluzioni personali per affrontare il problema, dando in un secondo tempo, le soluzioni che non sono scaturite spontaneamente.

22.           slalom in equilibrio precario: si esegue lo slalom facendo passare la ruota anteriore sempre da un lato e quella posteriore sempre dall’altro rispetto ai birilli. L’esercizio può essere eseguito da seduti o in piedi sui pedali purchè si utilizzino dei birilli bassi.

23.           slalom con birilli sotto la pedaliera: la ruota posteriore passa dal lato opposto di quella anteriore. In pratica le due ruote percorrono una gimkana diversa intorno ai birilli.

24.           l’otto in equilibrio precario: si richiede all’allievo di seguire un percorso a otto girando intorno a due birilli o a due cerchi posti a distanza ravvicinata al punto da dover eseguire l’esercizio a velocità molto ridotte o quasi da fermi.

25.           il surplace: rappresenta l’esercizio di equilibrio statico per eccellenza ed è fondamentale per l’acquisizione del perfetto controllo del mezzo.

1.b mezzi per l’acquisizione delle abilità tecniche secondarie

L’acquisizione delle abilità tecniche secondarie rappresenta il secondo gradino della formazione del ciclista e sono rivolte all’uso intelligente della bicicletta. Esse si dividono in abilità manuali, di cui l’uso del rapporto è quella più importante, e salti che forniscono al ciclista un strumento di sicurezza di fronte ad ostacoli imprevedibili (buche, tombini, rotaie, ecc.). di seguito si elencano una serie diesercizi che possono essere, come nel caso delle abilità primarie, completate e integrate dall’esperienza e dalla fantasia dei tecnici.
Le esercitazioni proposte sono finalizzate all’acquisizione delle seguenti abilità:

  • usare correttamente il rapporto
  • andare con una mano e senza mani
  • saltare

1.c mezzi per l’acquisizione delle abilità tecniche in gruppo

Il processo di apprendimento delle abilità tecniche in gruppo necessita di un buon grado di padronanza delle abilità tecniche individuali, anche se le esercitazioni più semplici indirizzate a questo obiettivo vanno proposte ai bambini e ai ragazzi fin dalle prime lezioni poiché rappresentano i criteri generali di spostamento nell’ambiente in relazione agli altri.

Le esercitazioni proposte sono finalizzate all’acquisizione delle seguenti abilità:

  • la fila (stare a ruota)
  • l’andatura in gruppo
  • il ventaglio
  • il tentativo di fuga
  • l’inseguimento


Lo stare a ruota è il presupposto irrinunciabile su cui costruire le altre abilità in gruppo. Questa abilità è di importanza fondamentale poiché permette al corridore di sfruttare la scia degli altri per ridurre l’attrito con l’aria. La progressione didattica dello stare a ruota deve tener conto delle diverse esigenze dell’imparare a rimanere vicinissimi a chi ci precede e dell’evitare le cadute. I soggetti devono possedere già una discreta padronanza del mezzo. Le principali regole da seguire vanno chiaramente spiegate fin dalle primissime esercitazioni:

                                    -  procedere ad andatura costante;

                                    -  avere come punto di riferimento il sedere del compagno che precede e non la sua ruota;

                                    -  non frenare bruscamente;

                                    -  non voltarsi e non guardare il cambio;

                                    -  non alzarsi bruscamente sui pedali;

                                    -  decelerare solo dopo essersi spostati per dare il cambio;

                                    -  segnalare eventuali ostacoli al compagno che segue.

Il cambio va effettuato preferibilmente a destra per evitare che l’amico che dà il cambio si sposti troppo verso il centro della sede stradale. Dalla fila unica si passa all’andatura a coppie che abitua l’allievo ad avere compagni anche di fianco, oltre che davanti e dietro. Questa abilità va preparata con andature a coppie in ambienti sicuri: pedalare a contatto di gomito, dandosi la mano, appoggiando la mano sulla spalla del compagno, passandosi la borraccia, ecc. Con la doppia fila si compongono due file parallele di cui una è attiva e l’altra passiva. Il capofila della fila attiva passa dall’altro lato quando la sua bicicletta ha completamente superato quella dell’altro capofila. I corridori procedono tutti con le mani sotto e possibilmente con lo stesso rapporto. La scelta del senso di rotazione dipende dalla direzione del vento e prevede che la fila attiva sia sempre sottovento. L’efficacia di questo esercizio dipende dalla compattezza del gruppo. Il ventaglio è l’abilità di gruppo che permette di affrontare situazioni di forte vento laterale, va proposto a ragazzi che abbiano già buone abilità di gruppo e, per l’ingombro stradale che richiede, può essere eseguito solo in situazioni davvero particolari. Il tentativo di fuga e l’inseguimento presuppongono il possesso delle seguenti abilità: scattare, fare un contropiede e fare l’elastico. Lo scatto si esegue stando in piedi con le mani sotto e, per esercitarlo in contropiede, va effettuato dopo aver lasciato qualche metro di vantaggio al corridore che precede in modo da sorpassarlo a velocità molto superiore e spostandosi dall’altro lato della strada al fine di sorprenderlo e di non lasciarsi prendere la ruota. L’elastico consiste nell’abbandonare la ruota di chi ci precede costringendo il corridore che segue a superarci e a scattare per riprendere il gruppo.

In conclusione si può affermare come ogni attività che praticare, praticare, praticare è l’unico modo per riuscire a migliorare, ad avere maggior sicurezza con il mezzo ( la bicicletta) , avere la possibilità di sfruttare al meglio le proprie potenzialità fisiche consumando meno energie possibile. Quindi si necessita nelle prima fasi di imparare sia ad andare in bici, e sia a sfruttare al meglio la tecnica di pedalata, tali esercitazioni li possiamo inserire durante la seduta di allenamento, soprattutto nella fasi di riscaldamento e defaticamento della seduta, per lasciar spazio all’aspetto condizionale nella parte centrale della seduta di allenamento! Provare per migliorare!

Buon divertimento

(Fonte : Corso Istruttore FITRI)

 

 

 

CLASSIFICA DUATHLON POWERMAN ITALY 2013

Parla svizzero la classifica maschile del POWERMAN ITALY 2013 svoltosi domenica 13 Ottobre : è infatti lo svizzero Widmer Marc ad aggiudicarsi il gradino più alto del podio con il tempo finale di 4:18:08, davanti al connazionale Christian Puricelli giunto terzo. Tra i due svizzeri va ad occupare il secondo gradino del podio l' iitaliano Fausto Dotti (ASD START & GO). La  classifica femminile viene vinta dalla portacolori del Firenze triathlon , Michela Menegon che regola tutte le avversarie con il tempo di 5:11:52.Giunti al traguardo di Sirone (LC) 84 uomini e 6 donne
Classifica completa donne + uomini : clicca qui

LE TECNOLOGIE DI GORE : GORE-TEX E GORE-WINDSTOPPER

W.L. Gore & Associates è una azienda leader nella fabbricazione di componenti per la realizzazione di abbigliamento tecnico sportivo : vende le sue fibre a tante case costruttrici che le utilizzano per confezionare capi di abbigliamento, scarpe ed accessori per lo sport. W.L. Gore & Associates inoltre progetta e realizza con il proprio marchio anche prestigiose collezioni di abbigliamento ed accessori per la pratica del running (Gorerunning) e del ciclismo (Gorebike).
Le tecnologie brevettate GORE-TEX e GORE-WINDSTOPPER sono oramai conosciute da tutti i praticanti di discipline sportive; ma quali sono con esattezza queste tecnologie e cosa differenzia l'una dalle altre ?
Facciamo qui chiarezza sulle differenze e le caratteristiche peculiari di queste tecnologie.
 
TESSUTI WINDSTOPPER
 
1)WINDSTOPPER® Active Shell
I tessuti WINDSTOPPER® Active Shell sono i più leggeri e compatti, offrono protezione totale dal vento, massima traspirabilità e resistenza all'acqua. WINDSTOPPER® Active Shell ti tiene comodo, migliorando le tue performance durante attività altamente aerobiche.
 
2) WINDSTOPPER® Soft Shell
Offre protezione totale dal vento e massima traspirabilità, combinando in un solo indumento il comfort di un morbido strato intermedio e la resistenza all'acqua di un "guscio" esterno. I capi WINDSTOPPER® Soft Shell mirano a preservare al massimo il comfort, offrendo al tempo stesso una totale libertà di movimento in ogni attività legata al ciclismo e in tutte le condizioni climatiche.
 
3) Prodotti WINDSTOPPER®
I prodotti WINDSTOPPER® ti danno la libertà del massimo comfort mentre ti diverti in sella alla tua bici. Ti tengono comodo, caldo e protetto in moltissime condizioni atmosferiche diverse ed attività legate al ciclismo. Puoi tranquillamente concentrarti su ciò che stai facendo senza essere distratto dal freddo, dall'umidità o dal calore eccessivo.
 
4) WINDSTOPPER® Insulated Shell
Offre calore, morbidezza e leggerezza, combinando protezione totale dal vento, massima traspirabilità e resistenza all'acqua. I capi WINDSTOPPER® Insulated Shell sono specificamente progettati per trattenere l'aria calda all'interno del tessuto e l'aria fredda all'esterno, senza ostacolare la fuoriuscita del vapore corporeo. Sono ideali in condizioni di freddo e vento intensi.
 
TESSUTI GORE-TEX
 
1) Prodotti GORE-TEX®
Gli indumenti in tessuto GORE-TEX®, che offrono il massimo del comfort e della protezione per una vasta gamma di attività legate alla corsa e condizioni atmosferiche, hanno impermeabilità prolungata, protezione dal vento e grande traspirabilità.
 
2) GORE-TEX®
Active L'abbigliamento sviluppato con la tecnologia GORE-TEX® Active Product è estremamente traspirante ed è ideale per attività quotidiane altamente aerobiche. Tutti i componenti sono costruiti per una gestione ottimizzata del sudore e per assicurare un'estrema traspirabilità e un maggiore comfort in condizioni altamente aerobiche. Le performance sono anche supportate da vestibilità aderente e design minimale degli indumenti.

CORONE OVALI ROTOR : COME IMPOSTARE AL MEGLIO L' OCP

Le corone ovali ROTOR, sia per bici da strada sia per bici MTB, sono caratterizzate dal brevetto OCP (optimum chainrings position) il quale permette di impostare in modi differenti la posizione delle corone rispetto alle pedivelle. In questo modo il sistema OCP consente diverse modalità di posizionare/orientare l'ovalità delle coronne rispetto alle pedivelle che sono il braccio di spinta utilizzato dalle ns gambe per muovere la catena , e con essa le ruote e l'intera bicicletta.
ROTOR consiglia un metodo per adattarsi alla ovalizzazione delle pedivelle e per ottimizzare la posizione delle corone ovali dopo una prima fase di adattamento
Ecco qui sotto il file che spiega il metodo di adattamento/ottimizzazione della posizione corone/pedivelle
Leggi il file cliccando qui

ALIMENTAZIONE : COSA MANGIARE DURANTE LA CORSA

Siamo pronti a partire con la nostra automobile: abbiamo caricato i bagagli, gonfiato le gomme e fatto il pieno di benzina. Pronti via.

L’attività fisica presuppone più o meno lo stesso tipo di attenzione, serve che l’attrezzatura tecnica sia in ordine (sappiamo quanti chilometri hanno le nostre scarpe? indossiamo capi adeguati alla temperatura esterna?) e che ci siamo alimentati adeguatamente prima di iniziare. Se il viaggio è breve basterà il carburante presente nel serbatoio alla partenza, pardon volevo dire in corpo, altrimenti dobbiamo programmare accuratamente i rifornimenti. Non vogliamo di certo rimanere in panne nel bel mezzo del viaggio!

Fino ai 10 km

Una corsa sotto i 10 chilometri non equivale a un lungo viaggio autostradale, piuttosto al trasferimento da un capo all’altro della città. Durante l’allenamento (o la gara) quindi non è necessario alimentarsi ma è molto importante bere, specialmente quando fa caldo.

Infatti quando corriamo la temperatura del corpo aumenta e il nostro organismo per evitare di surriscaldarsi produce sudore, una miscela di acqua e sali minerali che esposta all’aria (anzi al vento visto che stiamo correndo) abbassa il grado di calore. Geniale, purtroppo però in questo modo perdiamo sia liquidi che ioni di sodio, potassio e cloro, ovvero elementi fondamentali a far funzionare tutte le nostre cellule, cervello e muscoli compresi. Bisogna reintegrare. Se non lo facciamo la prestazione scade progressivamente e ci esponiamo a molti rischi, dai crampi fino alla disidratazione.

La regola generale è “un sorso di acqua (o sali) ogni 5 km”: va considerata come la pietra angolare della cura di se stessi per ogni runner. Non aspettiamo di avere sete per prendere il rifornimento, sarà già troppo tardi. Per questo è importante bere con regolarità, praticamente ad ogni occasione (nelle gare i ristori sono tutti piazzati ogni 5k)

Fino ai 21 km

Qui cominciamo a fare una bella scampagnata fuori porta, di quelle che richiedono una tappa intermedia alla stazione di rifornimento per arrivare a casa senza patemi d’animo.

Durante una mezza maratona (e comunque per corse che superano l’ora) oltre a bere  si deve fare ricorso a qualche integratore.  Entriamo in un campo di grande soggettività, ad esempio un runner molto allenato e esperto di lunghe distanze può tranquillamente farne a meno. Quando ci cimentiamo per la prima volta in una sfida del genere invece è bene assumere qualcosa intorno al chilometro 15, così da ripristinare gli zuccheri e arrivare fino in fondo continuando a spingere al massimo. Anche se il nostro obiettivo non è vincere alcuna gara ma solo mantenerci in forma (magari dimagrire un po’) il comportamento da tenere è lo stesso. Per bruciare grassi è necessario che ci sia un po’ di zucchero in grado di innescare la combustione, come dire che la benzina (i grassi) senza l’ossigeno (gli zuccheri)  non può incendiarsi (ovvero produrre energia, termica nel caso di un motore e cinetica nel caso di un runner).

E’ abbastanza difficile ingerire cibi solidi mentre si corre, pertanto esistono in commercio i cosidetti carbogel, ovvero bustine tascabili di gel costuituito da zuccheri (glucosio, fruttosio, maltodestrine), vitamine, amminoacidi ramificati e spesso caffeina. Ne esistono di vari tipi e sapori, l’accortezza è di provarli sempre prima in allenamento perché ognuno ha i propri gusti e le proprie reazioni. Essendo molto dolci vanno assunti appena prima di bere, anche perché altrimenti non vengono metabolizzati correttamente (e soprattutto vi sembrerà di essere all’inferno per la sete).

Con un po’ di tempo, esperimenti e qualche trucco (tipo camminare per qualche tratto dopo il ristoro) è possibile abituarsi anche a cibi più…consistenti: banane e biscotti secchi sono tra gli alimenti più comuni in tutte le gare del globo. Hanno il grosso vantaggio di essere molto più gradevoli dei carbogel ma sono anche un po’ più impegnativi in termini di ingestione e digestione.

La maratona

Ora siamo proprio in partenza per le lunghe vacanze estive, quelle che ci portano dalle città del nord fino alle bellissime spiagge del sud italia. E’ un viaggio lungo,  i rifornimenti vanno pianificati accuratamente.

Alla prima maratona probabilmente avrete bisogno di mangiare diverse volte (specialmente dal chilometro 25 in avanti) ma una volta che il vostro fisico avrà imparato ad essere efficiente a quelle andature e per quelle distanze arriverete anche a un solo “pit stop”, di solito al 30esimo chilometro. C’è anche chi, particolarmente dotato e talentuoso è in grado di arrivere fino in fondo senza nutrirsi, ma sono molto pochi e fortunati atleti.

Ultra maratone, Gran Fondo e Ironman

Chi va oltre la maratona per arrivare fino alle mitiche ultra (anche 100 km tutti di filato) o competizioni come le Grand Fondo di bici (anche sopra i 200 km) piuttosto che gli Ironman (3,8 km a nuoto, 180 km in bici e 42 di corsa)  mangiare diventa obbligatorio. In questi casi i rifornimenti sono occasioni per passare dalla corsa alla camminata (se non addirittura sosta). Si possono alternare cibi dolci e salati (panini al prosciutto, parmigiano, cioccolato, frutta secca e frutta disidratata) e un grosso aiuto viene dato dalle bevande zuccherine e gassate (sia perché forniscono energia sia perché “sgorgano” in modo molto efficiente!). Insomma, non c’è la tavola imbandita ma poco ci manca. D’altra parte distanze del genere implicano un consumo di migliaia e migliaia di calorie, impossibile arrivare in fondo senza rifornirsi in maniera adeguata. Superate certe durate infatti il corpo prende dove può ciò che gli serve, cominciando a smontare le proteine di cui sono costituiti i muscoli, come dire che si “consuma”, uno scenario raccapricciante.

E una volta arrivati al traguardo? Beh, anche su quello che mangiate dopo aver corso ci sono molte cose da sapere.

(by e from Runlovers)

PROGETTO NEOFITI IRONMAN 70.3 Italy

Cari amici triatleti

si riparte con una nuova avvenuta con i ragazzi Neofiti del Progetto IronMan 70.3 Italy – Pescara con l’obiettivo finale di partecipare alla gara prevista 8 Giugno 2014 e tagliare la Finish Line ! L’impresa non è sicuramente facile , ed è giusto che sia cos’ì, altrimenti il Progetto non avrebbe avuto il successo che sta riscontrando in questi anni! Il gruppo è costituito da 34 Neofiti, provenienti da ogni parte d’Italia, un gruppo “multicolor” , variegato e soprattutto carico di entusiasmo e voglia di mettersi in gioco.

Continua a leggere →

X-BIONIC RUNNING PANTS RT2.1 : RECENSIONE PRODOTTO

Queste le impressioni di Runlovers per un pantalone running X-BIONIC, uno dei capi di abbigliamento best-sellers di MOTUS. Questo pantalone corto da running X-BIONIC PANTS 2.1 accompagna oramai da kilometri e kilometri numerosi nostri clienti che lo hanno acquistato. Ecco dunque cosa RunLovers scrive a proposito dell' X-BIONIC RUNNING PANT 2.1

Non solo running pants

Ai RunLovers piace sperimentare e sottoporre i capi a prove e utilizzi per i quali non sono espressamente studiati. Parliamo di usare i pantaloni per andare a cavallo? No, non ci spingiamo fino a questo, ma leggete un po’…

Protezione senza compromessi

Dopo aver provato la maglietta da running Speed Shirt RT 2.2 abbiamo indossato gli X-Bionic Running Pants RT 2.1. La sensazione che danno è molto netta:. sono decisamente comodi, non risultano invasivi, eppure sostengono e proteggono molto bene.
Il tutto perchè dietro a questo capo c’è uno studio approfondito ed una serie di tecnologie molto raffinate: la profilatura del tessuto secondo il brevetto Two-Step Front 3D-BionicSphere® System (usato per catturare il sudore e farlo evaporare), la struttura 3D Intercooler™ sulla coscia che raccoglie il sudore e lo distribuisce in maniera uniforme per produrne l’evaporazione e la tecnologia di compressione X-BIONIC® Partial Kompression, studiata per comprimere il muscolo senza bloccare la traspirazione della pelle e lo smaltimento del calore.

Un condensato di tecnologia

Le sensazioni che si provano correndoci sono riassumibili in una sola parola: spettacolari. Il pantalone si adatta perfettamente alle nostre forme e garantisce un’elevata traspirazione mantenendo i muscoli asciutti e, pare strano a dirlo, coccolati.

Le gambe ringraziano

Le gambe, i muscoli delle coscie in particolare, ringraziano per la scelta di utilizzare questo paio di pantaloni. Ci siamo stati dentro così bene che abbiamo deciso di provarli anche… sulla bici da spinning! In questo caso – che non è il loro utilizzo dichiarato - si rivelano ottimi per sessioni fino a 1 ora nelle quali non è necessario il “padellino” proteggi natiche. Molto buona la sensazione di sostegno e compressione del quadricipite e piace anche il fatto che la vita è abbastanza alta quindi in sella non scende troppo “tagliando” la pancia.

Corsa, bici da spinning… e poi?

La cosa più bella è stata scoprire che sono perfetti anche per l’acqua dove sostengono bene e danno un vero e proprio effetto muta aiutando il galleggiamento delle gambe, sostenendo non solo le cosce ma anche il bacino.

Un pantaloncino per tutte le stagioni

Li abbiamo usati per molte gare invernali e anche durante un cross: congelamento evitato e garanzia di restare liberi nei movimenti.
L’unico neo è che impiegano molto tempo ad asciugarsi. Certo, per averli messi sotto stress in attività per cui non sono stati pensati e avendo retto al confronto con capi specialistici possiamo proprio dire che sono un gran bell’oggetto. Un ottimo acquisto per gare anche a temperature fredde e per i triatleti.

Pro e Contro


  • Comodità
  • Traspirazione
  • Sostegno e protezione grazie alla elevata compressione
  • Tecnologia

  • Il prezzo (89€) non è propriamente il punto forte di questo prodotto ma è proporzionale alla perizia costruttiva, alla qualità, funzionalità e alla complessità di assemblamento del prodotto

Comunicato Stampa Arezzo triathlon

AREZZO TRIATHLON – CONQUISTA IL CIRCUITO ITALIANO CROSS TRIATHLON

GENZIANA CENNI conquista con una gara di anticipo il circuito italiano di cross triathlon con MTB grazie alle vittorie di Trevignano Romano e di Santa Teresa di Gallura. Vittorie anche per FABIO GUIDELLI che però dovrà attendere l'ultima gara che si svolgerà domenica prossima a Conegliano Veneto dove basterà un piazzamento nei primi 10 posti assoluti per la conquista del titolo.

Ottimi piazzamenti anche per SIMONE CALAMAI 4° in classifica generale in lotta per il podio, ALESSANDRO CASSETTI 8° nella generale e 4° di categoria, CRISTIAN SAPORA 2° di categoria e NICOLA BRANDINI 4° di categoria ale-cri.jpgfabio.jpg

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TRAIL RUNNING EMOZIONALE CON LE SCARPE HOKA

Un video realizzato da RCP Graphica dedicato a chi ama il trail running, la corsa campestre, la corsa in montagna. Volare con le scarpe HOKA ONE ONE sopra le bellezze artistiche e naturali della nostra fantastica ITALIA. Girato nei dintorni di Villa Aldobrandini a Frascati (RM).
Che spettacolo !!
VIVA L'ITALIA !!

GARMIN FORERUNNER 620 e 220

La rivoluzione nel podismo è alle porte, perché da oggi con il nuovo Forerunner 620 il runner è in grado di stimare il proprio valore di VO2max e di calcolare i tempi di recupero durante e dopo l’allenamento. Abbinato alla nuova fascia cardio HRM-Run, Forerunner 620 consente l’analisi del tempo di contatto con il suolo e dell’oscillazione verticale, oltre alla cadenza. Come il fratello maggiore, anche Forerunner 220 con accelerometro integrato per rilevare la cadenza senza foot pod, carica automaticamente i piani di allenamento e i dati delle attività su Garmin Connect e consente la sincronizzazione con il proprio smartphone per avviare il LiveTrack e condividere le attività su Facebook e Twitter.

Un allenatore da polso o il polso dell’allenatore? Entrambi! Nei nuovi Forerunner 620 e Forerunner 220, convivono ambedue le anime podistiche. Due strumenti Garmin in grado di sostituire un vero e proprio coach per chi vuole migliorare le proprie prestazioni podistiche, ma anche per chi il “mister” ce l’ha già e deve condividere con lui tempi, frequenze e molto altro ancora.

Dati mai visti prima.

I nuovi sport watch della famiglia Forerunner sono tra i più leggeri, e avanzati GPS da polso dedicati al podismo, con funzioni estremamente sofisticate, quali il “recovery advisor” per la gestione dei tempi di recupero e il “race predictor” ovvero la stima della prestazione in caso di competizione. Per ottenere questi dati il Forerunner 620 è in grado di stimare il valore VO2max, cioè la massima capacità di consumare ossigeno durante uno sforzo massimale. Utilizzando la nuova fascia cardio HRM-Run, Forerunner 620 fornisce interessanti valori relativi alla corsa: oltre alla cadenza, il runner scoprirà il tempo di contatto con il suolo e l’oscillazione verticale. Per gli allenamenti su tapis roulant, inoltre, l’accelerometro integrato rileva la distanza percorsa, evitando così l’utilizzo di un foot pod da inserire tra le stringhe delle scarpe.

«Sia che si corra al parco o su un tapis roulant in palestra, i nuovi Forerunner 620 e Forerunner 220 cambieranno il modo in cui i corridori pianificano e gestiscono la preparazione atletica – ha dichiarato Maria Aprile, Marcom Manager di Garmin Italia – Le nuove funzioni recovery advisor, race predictor e la stima del VO2 max, unite alle caratteristiche di connettività e alle opzioni di pianificazione degli allenamenti presenti in entrambi i modelli, renderanno questi sport watch dei veri e propri allenatori ai polsi di tutti i runner, qualsiasi sia il loro livello di preparazione tecnica e atletica».

Il massimo consumo di ossigeno.

Forerunner 620 è in grado di stimare tramite un test di 10 minuti, il massimo consumo di ossigeno (VO2max), un indicatore dell’efficienza del sistema respiratorio e cardiocircolatorio dell’atleta. Utilizzato con la nuova fascia cardio HRM-Run, il nuovo arrivato in casa Forerunner è in grado di stimare il valore di VO2max grazie ad uno specifico algoritmo che elabora i dati fisici dell’atleta (età, sesso, peso, altezza…) e li integra ai valori di velocità di corsa e frequenza cardiaca. Ma perché è così importante il valore di VO2max? Per gli allenatori di sport di resistenza questo è un dato importante: più alto è il valore di VO2max, maggiore sarà la velocità o la potenza che l’atleta riuscirà a mantenere prima di arrivare ad esaurimento.

Il recupero a colori.

Per facilitare la lettura, Forerunner 620 ha il display touchscreen con un indicatore colorato che mostrerà l’indice di VO2max. Inoltre, sulla base del valore di VO2max, il Forerunner 620 stimerà il tempo finale di una gara podistica: ciò darà ai runner un nuovo obiettivo da raggiungere, così da motivarli sempre di più. Con la funzione recovery advisor, Forerunner 620 aiuta l’atleta a impostare il giusto tempo di recupero tra una sessione di allenamento e l’altra. Proprio come un allenatore vero, basandosi sui dati di frequenza cardiaca e sulla fisiologia del corridore, calcola il tempo necessario al pieno recupero, prima che l’atleta inizi una nuovo allenamento. Tutto ciò grazie alla nuova fascia HRM-Run che fornisce in tempo reale sul display del Forerunner l’indicazione dello stato di recupero, già durante i primi minuti di corsa. Una volta concluso l’allenamento, il podista saprà quanto tempo dovrà aspettare prima di ripeterlo. Il display colorato faciliterà ancora di più la comprensione e la lettura dei dati registrati: naturalmente verde indicherà una buona forma fisica e la possibilità di riprendere subito l’attività fisica, rosso invece la necessità di prendersi il giusto tempo di recupero o alternare il riposo a una corsa leggera.

Nuovi valori da analizzare.

Con Forerunner 620, Garmin integra un sensore di cadenza nel dispositivo e introduce la nuova fascia cardio HRM-Run che incorpora un accelerometro in grado di registrare l’inclinazione del busto e di produrre tre diversi parametri:

• Cadenza: il numero di passi al minuto, e naturalmente i passi totali della corsa;

• Oscillazioni verticali: valuta il movimento oscillatorio del busto dei runner (misurato in centimetri);

• Tempo di contatto a terra: il periodo temporale in cui il piede resta a contatto con il suolo (misurato in millisecondi).

«Non c’è dubbio che Forerunner 620 rappresenti un passo in avanti negli sport watch dedicati al mondo della corsa a piedi – ha commentato Fulvio Massini noto training consultant – perché con questo strumento ogni runner sarà in grado di monitorare le dinamiche di funzionamento del proprio corpo durante una corsa e di ricevere utili e precisi feedback da trasmettere al proprio allenatore che avrà modo di ottimizzare il programma di allenamento. Senza dubbio una grande novità, anzi una vera e propria rivoluzione».

Una corsa sempre più social.

Grazie alla tecnologia Bluetooth®, i nuovi Forerunner 620 e Forerunner 220 supportano la funzione LiveTrack: con un semplice collegamento al proprio smartphone, amici e familiari potranno seguire in diretta, passo dopo passo, l’allenamento serale o la gara della domenica. Al termine, e in modo automatico, la corsa verrà memorizzata su Garmin Connect (la comunità online gratuita in cui è possibile salvare, pianificare e condividere le proprie attività) e verrà “postata” (a piacere) su facebook o Twitter. Inoltre, dalla piattaforma Garmin Connect è possibile scaricare piani di allenamento mirati alle classifiche distanze del podismo: 5 e 10 chilometri, maratona e mezza maratona. Ma non solo, perché in virtù delle nuove funzionalità wireless, il Forerunner 620 può inviare i dati a Garmin Connect, senza la necessità di collegarsi a un computer: oltre al trasferimento dati con la app Garmin Connect Mobile attraverso il proprio smartphone, si può configurare uno o più hotspot Wi-Fi (la rete domestica o quella dell’ufficio) e Forerunner 620 verrà automaticamente sincronizzato su Garmin Connect non appena entra nella portata di una rete.

E per chi si avvicina alla corsa.

Per molti, l’approccio al mondo della corsa a piedi avviene (giustamente, aggiungiamo noi) in modo graduale con il metodo del run & walk: si alterna la corsa con la camminata veloce. In questo modo il fisico si abitua in modo progressivo, senza eccessivi traumi articolari e muscolari. Per costoro, i nuovi Forerunner 620 e Forerunner 220 sono l’ideale, perché è possibile attivare il segnale acustico che avvisa quando riprendere a correre o iniziare a camminare. Le opzioni Auto Lap e Auto Pause rimarranno comunque attive nel corso di una sessione di corsa/camminata.

Stilosi ed efficienti anche di corsa.

Sia il Forerunner 620 che il Forerunner 220 sono resistenti all’acqua fino a 50 metri e sono impermeabili a pioggia e a sudore. In entrambi i modelli il display è a colori ad alta risoluzione, ma quello del Forerunner 620 è anche touchscreen abilitato all’uso coi guanti ad alta sensibilità ed utilizzabile anche indossando i guanti. La batteria dei Forerunner è al litio ricaricabile con una autonomia fino a 10 ore in modalità allenamento (con GPS attivato), mentre di circa sei settimane in modalità orologio.

Forerunner 620 è disponibile nei colori blu/bianco e nero/arancio ad un prezzo consigliato al pubblico a partire da 399,00 Euro, mentre il Forerunner 220 è disponibile nei colori nero/rosso e bianco/viola ad un prezzo consigliato al pubblico a partire da 249,00 Euro. 

MA LI PUOI ACQUISTARE A PREZZO SCONTATO DA MOTUS, GARMIN POINT UFFICIALE, CLICCANDO QUI

NEWTON RUNNING

Newton Running è un'azienda americana di successo nata solo nel 2006 ma già al vertice dei maggiori eventi sportivi internazionali (seconda scarpa più usata all'IronMan delle Hawaii 2010).

Le scarpe Newton sono una vera rivoluzione nel mondo della corsa, alla portata di tutti! Newton propone un appoggio sull'avampiede (in inglese forefoot running) invece che sul tallone (heel striking): questo perchè i più recenti studi hanno dimostrato che un sovraccarico sul tallone è una delle principali cause di infortuni comuni, come tendiniti, periostiti, ecc.

L'appoggio sull'avampiede è facilitato dalla anatomia della scarpa, molto piatta, cioè con un differnziale tacco-punta molto ridotto (2-5mm). Questo fa sì che la rullata inizi più avanti rispetto all'utilizzo di una scarpa "tradizionale", che solitamente ha un differenziale tacco-punta da 10 a 15 mm.

L'appoggio sull'avampiede è protetto da 4 ammortizzatori posizionati sotto al metatarso, che hanno la funzione di ammortizzare l'impatto e restituire una spinta propulsiva in avanti.

La gamma Newton Running si compone essenzialmente di 4 linee di prodotto:
- Performance Racer (Distance): scarpa da gara veloce o per atleti evoluti.
- Performance Trainer (Gravity o Motus): scarpa da gara/allenamenti veloci per tutti o da allenamento per atleti evoluti.
- Guidance Trainer (Sir/Lady Isaac): scarpa per tutti.
- Terra Momentum: scarpa per tutti con battistrada da sterrato.

Newton_Gravity
   
     
Alcuni miti da sfatare sulle Newton :

- Le Newton sono scarpe per professionisti: tutti possono correre con le Newton! I corridori meno esperti/più pesanti possono iniziare con le Guidance e poi passare in una seconda fase alle Performance.

- Le Newton sono scarpe poco ammortizzate: le Newton sono scarpe ammortizzate sull'avanmpiede e non sul tallone.

- Le Newton sono scarpe per triathleti: niente di piu' sbagliato! Sono scarpe per correre, punto.

- Le Newton sono care: sono scarpe con un contenuto innovativo molto rilevante per cui non possono essere svendute, costano come alcune delle piu' popolari scarpe da running (Nimbus, Kayano, ecc.).

ElbaMAN 2013 - Video

 
 
Il video della 9° edizione ElbaMAN funestata dalla pioggia.

PEDALI SPEEDPLAY : TABELLA DI COMPATIBILITA' SCARPE-PEDALI

I pedali da strada Speedplay si possono installare su un numero elevato di scarpe da ciclismo. Per alcune di esse è necessario prevedere il montaggio di differenti spessori a scatto, a seconda della conformazione (curcatura) della suola della scarpa. Riportiamo qui in allegato la tabella in italiano con le indicazioni di compatibilità.
TABELLA DI COMPATIBILITA' SCARPE-PEDALI

Nuovo Garmin VECTOR

 

Con VECTOR™ si completa un vero sistema di networking Garmin dedicato al mondo ciclo: GPS + Cardio + Cadenza + Potenza + Live tracking.

Il Garmin Vector è il nuovo sistema che vi permetterà di vedere in tempo reale la spinta scaricata sui pedali sia durante gli allenamenti che in gara. Verrà presentato ufficialmente a fine mese all'Eurobike Show di Friedrichshafen. Il collegamento con i GPS della famiglia Edge e Forerunner compatibili avviene in modo rapido e affidabile grazie al protocollo ANT+. VectorR si applica su entrambi i pedali di conseguenza sarà possibile analizzare anche il bilanciamento in percentuale di potenza tra i due arti e provvedere a riequilibrare il lavoro della gamba più debole. Con quest'ultima novità Garmin completa un vero sistema di networking dedicato al mondo delle due ruote: GPS + Cardio + Cadenza + Potenza + Live tracking.

La potenza di un ciclista si misura dalla energia della sua spinta sul pedale e viene moltiplicata per la cadenza, cioè la frequenza di pedalata. In che modo si ottiene un aumento di potenza? Due i casi: da una parte imprimendo maggior forza sul pedale e mantenendo la stessa cadenza, dall'altra aumentando la frequenza di pedalate con la stessa forza di spinta.

Il risultato è facilmente comprensibile: maggior potenza genera l'atleta, migliori saranno le sue prestazioni. La potenza, quindi, è una misurazione immediata e veritiera dello sforzo che l'atleta sta compiendo, e a fianco di altri due parametri di valutazione come la frequenza cardiaca e la cadenza, si ottiene un quadro completo di analisi in tempo reale della performance.

Garmin VECTOR, che potenza.
Vector è costituito da una coppia di pedali che Garmin ha progettato con sensore di misurazione di potenza integrato, per l'allenamento nel ciclismo agonistico. E' dotato di sensori piezo-resistivi ad alta precisione, alloggiati all'interno del pedale. I sensori piezo a parallelepipedo trasmettono con protocollo ANT+ wireless molteplici segnali al secondo ad un "pod" esterno al pedale (che contiene anche la batteria sostituibile) a un GPS della serie Edge o Forerunner, compatibile1. Vector inoltre misura le forze vettoriali di spinta e il "recupero" dal pedale con indipendenza di gamba.

Alta tecnologia.
Il funzionamento è estremamente sofisticato: la rilevazione della potenza si basa sulla misurazione dell'ampiezza della pedalata e la direzione della forza durante la pedalata stessa. Tecnicamente il sistema rileva la torsione sull'alberello/mandrino del pedale e combina la distanza compiuta in una rivoluzione, ottenendo quindi la potenza espressa in watt. Vector fornisce dati precisi e accurati analizzando il "comportamento" della gamba destra e della sinistra, consentendo allenamenti specifici per il riequilibrio delle forze tra i due arti.

Facile e veloce da montare.
Vector è stato sviluppato perché venga installato in modo rapido e facile. Infatti molti di coloro che fino a oggi hanno approfondito il tema della misurazione della potenza si sono arresi di fronte a soluzioni tecniche molto spesso complicate, costose e che coinvolgevano meccanicamente le proprie biciclette. Ma ora il panorama cambia radicalmente grazie alla proposta Garmin che racchiude in Vector le qualità richieste: semplicità e affidabilità. Nessun cambio guarnitura, né l'installazione con conseguente acquisto di una nuova ruota per le soluzioni ad hub posteriore, sono richieste. La facilità dell'installazione sarà il suo principale pregio, perché non serve un meccanico, tanto che potrà essere velocemente intercambiato su varie biciclette. Inoltre, grazie all'accelerometro integrato, non si rende necessaria la presenza di un sensore di vel/cad opzionale Garmin per l'analisi della cadenza, perché  fornisce anche la cadenza di pedalata in RPM.

L'analisi su Garmin Connect.
E una volta rientrati dall'allenamento o dalla gara, sarà possibile scaricare sul sito web Garmin Connect tutti i dati, per una attenta analisi dei watt espressi incrociando i valori con frequenza cardiaca, cadenza, velocità, pendenza salita, temperatura esterna e tanto altro. VECTORTM trasmette i dati ai GPS Garmin della serie Edge (modelli 500/510/705/800/810) e Forerunner® 910XT e 310XT ed è compatibile con pedali Look Keo2.

La potenza visualizzata su Edge.
Sul display dell'Edge non solo sarà possibile visualizzare la potenza totale, il bilanciamento percentuale della gamba destra e della sinistra e la cadenza, ma sarà ora anche possibile visualizzare in tempo reale più di 20 campi dati dedicati espressamente agli allenamenti con rilevazione del wattaggio espresso e i parametri di potenza adottati da TrainingPeaksTM3, ovvero Potenza Normalizzata (Normalized Power - NPTM), Fattore di Intensità (Intensity Factor - IFTM) e Fattore Stress (Training Stress Score - TSSTM), tre elementi che possono essere approfonditi nel software di allenamento più rinomato sul web.

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