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CORONE OVALI ROTOR : COME IMPOSTARE AL MEGLIO L' OCP

Le corone ovali ROTOR, sia per bici da strada sia per bici MTB, sono caratterizzate dal brevetto OCP (optimum chainrings position) il quale permette di impostare in modi differenti la posizione delle corone rispetto alle pedivelle. In questo modo il sistema OCP consente diverse modalità di posizionare/orientare l'ovalità delle coronne rispetto alle pedivelle che sono il braccio di spinta utilizzato dalle ns gambe per muovere la catena , e con essa le ruote e l'intera bicicletta.
ROTOR consiglia un metodo per adattarsi alla ovalizzazione delle pedivelle e per ottimizzare la posizione delle corone ovali dopo una prima fase di adattamento
Ecco qui sotto il file che spiega il metodo di adattamento/ottimizzazione della posizione corone/pedivelle
Leggi il file cliccando qui

I DISTURBI GASTROENTERICI DELL'ATLETA

Al contrario di quanto si possa immaginare, i disturbi gastroenterici (nausea, vomito, diarrea, ecc..) negli atleti sono particolarmente frequenti. Secondo recenti dati di letteratura, in condizione di esercizio particolarmente intenso, la prevalenza di questi disturbi si attesta intorno al 70%.

L’instaurarsi di problemi gastroenterici, porta l’atleta a ridurre necessariamente l’intensità dell’esercizio o, nei casi più gravi, ad abbandonare la competizione. Sono infatti tra le principali cause di ritiro.

Quali sono i principali disturbi? Reflusso gastroesofageo, bruciori di stomaco, nausea, vomito, dolori addominali, diarrea e presenza di sangue nelle feci sono i più comuni disturbi riportati dagli atleti delle discipline di endurance.

Chi ne soffre maggiormente? Sicuramente i runners sono gli atleti che maggiormente soffrono di questi disturbi, tra le cause trova implicazione la stessa meccanica di corsa, ad ogni passo si hanno infatti oscillazioni verticali del tronco con gli organi endoaddominali destinati a subire scuotimenti continui. Questo problema è meno evidente negli atleti di altre discipline come i ciclisti. Le donne ne soffrono più frequentemente degli uomini. Anche il grado di allenamento è importante: ha un rischio maggiore chi è meno allenato e repentinamente aumenta l’intensità e la durata degli allenamenti.

I disturbi gastroenterici sono infine più frequenti nelle gare che negli allenamenti, questo fatto è probabilmente legato all’influenza su tale disturbi dello stress psicofisico.

Quali sono le cause? Durante l’esercizio fisico, si assiste ad una ridistribuzione del flusso ematico dall’apparato gastro-intestinale verso i muscoli e la cute. Durante l’esecuzione di un esercizio massimale il flusso ematico a livello intestinale può ridursi fino all’80% rispetto alle condizioni di riposo.

Le alte temperature, causando un maggior sequestro di sangue verso la cute (per la termoregolazione), riducono ulteriormente il flusso ematico agli organi endoaddominali.

I farmaci, ed in particolar modo gli antinfiammatori, tendono a peggiorare l’integrità di membrana delle mucose intestinali già in parte danneggiate dal decremento del flusso ematico viscerale.

Altro fattore di rischio è inevitabilmente la dieta, l’assunzione prima dell’attività di cibi ricchi di grassi, proteine e fibre aumenta il rischio di disturbi.

Quindi è importante prestare attenzione alla dieta pre- gara, ma anche ai cibi o alle bevande assunte durante l’allenamento o la competizione. Tra le principali cause della diarrea del corridore vi sono le soluzioni idrosaline  troppo ricche di zuccheri ed in particolar modo di fruttosio, questo ha un assorbimento intestinale piuttosto lento, nell’intestino tenue richiama acqua con aumento dell’osmolarità (espressione della concentrazione di particelle in una soluzione) e conseguente stimolo meccanico alla diarrea.

Come evitare questi problemi: una guida pratica

Il pasto pre gara: il pasto che precede la gara dovrebbe essere tale da apportare la giusta quantità di carboidrati ma limitando il consumo di cibi ad elevato apporto di fibra (legumi, pasta e pane integrali, frutta, verdure, ecc).  Consiglio utile, soprattutto nei soggetti particolarmente sensibili a tali disturbi, è quello di evitare il latte o alimenti ad elevato contenuto di lattosio (formaggi non stagionati) nelle ore precedenti alla competizione. Anche il caffè andrebbe limitato e soprattutto il caffelatte alimento la cui digestione può essere particolarmente difficoltosa. Altro fattore importante è la quantità di grassi assunti nelle ore precedenti alla gara. Cibi grassi, elaborati e soprattutto i fritti mettono l’atleta a rischio di disturbi.

Infine da non dimenticare che l’ultimo pasto prima della gara dovrebbe essere assunto almeno a 3 ore di distanza dall’inizio della competizione. Tale periodo andrebbe aumentato se si ha una digestione particolarmente lenta.  Il pasto dovrebbe essere composto da alimenti familiari e graditi dall’atleta.

Durante la gara: un grado elevato di disidratazione, soprattutto quando superiore al 2% del peso corporeo, oltre ad essere causa di riduzione della performance ed aumento della percezione di fatica, rallenta lo svuotamento gastrico ed aumenta il rischi di disturbi gastroenterici.

L’osmolarità delle bevande assunte è molto importante, bevande ipertoniche diminuiscono il tasso di svuotamento gastrico.

Anche la temperatura delle bevande è un fattore di rischio, bevande troppo calde rallentano lo svuotamento gastrico, quelle troppo fredde lo accelerano.

Quindi la bevanda ottimale dovrebbe essere una bevanda ipo-isotonica, con un contenuto di carboidrati tra il 4-6% (comunque non superiore al 10%) e dovrebbe avere una temperatura di circa 15 -18 ° C. La  presenza in questa bevanda del glucosio e del sodio è molto importante al fine di favorire l’assorbimento intestinale dei liquidi.

La quantità di liquidi da assumere dovrebbe variare tra i 150 – 200 ml ogni 15 minuti circa.

Allenati ad alimentarti ed idratarti durante l’esercizio: l’allenamento non è solo utile per indurre quegli adattamenti fisici indispensabili al fine di ricercare le massime prestazioni. Negli allenamenti, quando di durata superiore ai 60 minuti, vanno testate le bevande e/o i cibi (es. barrette, gel) che si pensa di assumere in gara. Ogni atleta ha un suo grado individuale di “sensibilità”, ed anche l’intestino va “allenato” ad accogliere cibi e bevande durante lo sforzo. Inoltre va tenuto conto delle condizioni ambientali, se la temperatura esterna è bassa e si pensa di avere una ridotta sudorazione, la necessità di assumere acqua si riduce e la bevanda può essere più concentrata rispetto alla concentrazione ottimale solitamente indicata intorno al 5%.

Pensa alla salute del tuo intestino:

Quando si parla di integrazione nello sport è raro sentire citare i probiotici. Questi sono batteri ad azione favorevole per la salute umana e sono particolarmente importanti per l’atleta. In primo luogo la loro integrazione aiuta a mantenere la corretta composizione della flora batterica intestinale e quindi a ridurre il rischio di disturbi gastroenterici. Tra gli altri effetti positivi vanno ricordati il miglioramento delle funzioni di digestione ed assorbimento dei nutrienti e l’importante effetto immunostimolatorio. Infatti, recenti dati di letteratura, indicano un minor numero di infezione alle vie respiratorie negli atleti di endurance sottoposti ad integrazione con probiotici.

Linee guida per minimizzare i disturbi gastroenterici negli sport di lunga durata ed in particolare nella corsa

  1. Atleti che soffrono di reflusso gastroesofageo durante l’esercizio fisico dovrebbero identificare gli alimenti maggiormente responsabili. Vi è sempre infatti un minimo d’individualità, il consiglio generale è quello di evitare cibi grassi e speziati, alcolici, caffeina e cioccolato nelle ore immediatamente precedenti alla competizione
  2. Atleti che soffrono di diarrea durante l’esercizio dovrebbero identificare gli alimenti che maggiormente sono causa di problemi: solitamente la caffeina, cibi ad elevato apporto di fibra (legumi, prodotti integrali, verdure, ecc) alimenti contenenti elevate quantità di lattosio (latte, gelati, ecc), alimenti ad elevato apporto di fruttosio come la frutta ed i succhi di frutta. Anche alimenti ad alto contenuto di grassi e proteine andrebbero evitati. Spesso non sono tollerati alimenti solidi nelle ore precedenti all’esercizio, in questo caso si può optare per un pasto liquido. Il consiglio è anche quello di ridurre l’apporto di fibra la sera prima della gara.
  3. Durante l’esercizio l’atleta dovrebbe rimanere ben idratato: la maggior parte dei disturbi sono favoriti da una condizione di disidratazione (> 2% del peso corporeo)
  4. Chi soffre di disturbi gastroenterici dovrebbe utilizzare degli sport drink con concentrazioni del 2-4 % salvo aumentare gradatamente la concentrazione con l’allenamento.
  5. Ogni atleta dovrebbe sempre sperimentare gli alimenti da consumare prima e durante le gare. Questi dovrebbero essere i più graditi e familiari all’atleta.
 
 

Riferimenti bibliografici

R. W. F. ter Steege and J. J. Kolkman, Review article: the pathophysiology and management of gastrointestinal symptoms during physical exercise, and the role of splanchnic blood flow, Aliment Pharmacol Ther 2012; 35: 516–528

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GARMIN FORERUNNER 620 e 220

La rivoluzione nel podismo è alle porte, perché da oggi con il nuovo Forerunner 620 il runner è in grado di stimare il proprio valore di VO2max e di calcolare i tempi di recupero durante e dopo l’allenamento. Abbinato alla nuova fascia cardio HRM-Run, Forerunner 620 consente l’analisi del tempo di contatto con il suolo e dell’oscillazione verticale, oltre alla cadenza. Come il fratello maggiore, anche Forerunner 220 con accelerometro integrato per rilevare la cadenza senza foot pod, carica automaticamente i piani di allenamento e i dati delle attività su Garmin Connect e consente la sincronizzazione con il proprio smartphone per avviare il LiveTrack e condividere le attività su Facebook e Twitter.

Un allenatore da polso o il polso dell’allenatore? Entrambi! Nei nuovi Forerunner 620 e Forerunner 220, convivono ambedue le anime podistiche. Due strumenti Garmin in grado di sostituire un vero e proprio coach per chi vuole migliorare le proprie prestazioni podistiche, ma anche per chi il “mister” ce l’ha già e deve condividere con lui tempi, frequenze e molto altro ancora.

Dati mai visti prima.

I nuovi sport watch della famiglia Forerunner sono tra i più leggeri, e avanzati GPS da polso dedicati al podismo, con funzioni estremamente sofisticate, quali il “recovery advisor” per la gestione dei tempi di recupero e il “race predictor” ovvero la stima della prestazione in caso di competizione. Per ottenere questi dati il Forerunner 620 è in grado di stimare il valore VO2max, cioè la massima capacità di consumare ossigeno durante uno sforzo massimale. Utilizzando la nuova fascia cardio HRM-Run, Forerunner 620 fornisce interessanti valori relativi alla corsa: oltre alla cadenza, il runner scoprirà il tempo di contatto con il suolo e l’oscillazione verticale. Per gli allenamenti su tapis roulant, inoltre, l’accelerometro integrato rileva la distanza percorsa, evitando così l’utilizzo di un foot pod da inserire tra le stringhe delle scarpe.

«Sia che si corra al parco o su un tapis roulant in palestra, i nuovi Forerunner 620 e Forerunner 220 cambieranno il modo in cui i corridori pianificano e gestiscono la preparazione atletica – ha dichiarato Maria Aprile, Marcom Manager di Garmin Italia – Le nuove funzioni recovery advisor, race predictor e la stima del VO2 max, unite alle caratteristiche di connettività e alle opzioni di pianificazione degli allenamenti presenti in entrambi i modelli, renderanno questi sport watch dei veri e propri allenatori ai polsi di tutti i runner, qualsiasi sia il loro livello di preparazione tecnica e atletica».

Il massimo consumo di ossigeno.

Forerunner 620 è in grado di stimare tramite un test di 10 minuti, il massimo consumo di ossigeno (VO2max), un indicatore dell’efficienza del sistema respiratorio e cardiocircolatorio dell’atleta. Utilizzato con la nuova fascia cardio HRM-Run, il nuovo arrivato in casa Forerunner è in grado di stimare il valore di VO2max grazie ad uno specifico algoritmo che elabora i dati fisici dell’atleta (età, sesso, peso, altezza…) e li integra ai valori di velocità di corsa e frequenza cardiaca. Ma perché è così importante il valore di VO2max? Per gli allenatori di sport di resistenza questo è un dato importante: più alto è il valore di VO2max, maggiore sarà la velocità o la potenza che l’atleta riuscirà a mantenere prima di arrivare ad esaurimento.

Il recupero a colori.

Per facilitare la lettura, Forerunner 620 ha il display touchscreen con un indicatore colorato che mostrerà l’indice di VO2max. Inoltre, sulla base del valore di VO2max, il Forerunner 620 stimerà il tempo finale di una gara podistica: ciò darà ai runner un nuovo obiettivo da raggiungere, così da motivarli sempre di più. Con la funzione recovery advisor, Forerunner 620 aiuta l’atleta a impostare il giusto tempo di recupero tra una sessione di allenamento e l’altra. Proprio come un allenatore vero, basandosi sui dati di frequenza cardiaca e sulla fisiologia del corridore, calcola il tempo necessario al pieno recupero, prima che l’atleta inizi una nuovo allenamento. Tutto ciò grazie alla nuova fascia HRM-Run che fornisce in tempo reale sul display del Forerunner l’indicazione dello stato di recupero, già durante i primi minuti di corsa. Una volta concluso l’allenamento, il podista saprà quanto tempo dovrà aspettare prima di ripeterlo. Il display colorato faciliterà ancora di più la comprensione e la lettura dei dati registrati: naturalmente verde indicherà una buona forma fisica e la possibilità di riprendere subito l’attività fisica, rosso invece la necessità di prendersi il giusto tempo di recupero o alternare il riposo a una corsa leggera.

Nuovi valori da analizzare.

Con Forerunner 620, Garmin integra un sensore di cadenza nel dispositivo e introduce la nuova fascia cardio HRM-Run che incorpora un accelerometro in grado di registrare l’inclinazione del busto e di produrre tre diversi parametri:

• Cadenza: il numero di passi al minuto, e naturalmente i passi totali della corsa;

• Oscillazioni verticali: valuta il movimento oscillatorio del busto dei runner (misurato in centimetri);

• Tempo di contatto a terra: il periodo temporale in cui il piede resta a contatto con il suolo (misurato in millisecondi).

«Non c’è dubbio che Forerunner 620 rappresenti un passo in avanti negli sport watch dedicati al mondo della corsa a piedi – ha commentato Fulvio Massini noto training consultant – perché con questo strumento ogni runner sarà in grado di monitorare le dinamiche di funzionamento del proprio corpo durante una corsa e di ricevere utili e precisi feedback da trasmettere al proprio allenatore che avrà modo di ottimizzare il programma di allenamento. Senza dubbio una grande novità, anzi una vera e propria rivoluzione».

Una corsa sempre più social.

Grazie alla tecnologia Bluetooth®, i nuovi Forerunner 620 e Forerunner 220 supportano la funzione LiveTrack: con un semplice collegamento al proprio smartphone, amici e familiari potranno seguire in diretta, passo dopo passo, l’allenamento serale o la gara della domenica. Al termine, e in modo automatico, la corsa verrà memorizzata su Garmin Connect (la comunità online gratuita in cui è possibile salvare, pianificare e condividere le proprie attività) e verrà “postata” (a piacere) su facebook o Twitter. Inoltre, dalla piattaforma Garmin Connect è possibile scaricare piani di allenamento mirati alle classifiche distanze del podismo: 5 e 10 chilometri, maratona e mezza maratona. Ma non solo, perché in virtù delle nuove funzionalità wireless, il Forerunner 620 può inviare i dati a Garmin Connect, senza la necessità di collegarsi a un computer: oltre al trasferimento dati con la app Garmin Connect Mobile attraverso il proprio smartphone, si può configurare uno o più hotspot Wi-Fi (la rete domestica o quella dell’ufficio) e Forerunner 620 verrà automaticamente sincronizzato su Garmin Connect non appena entra nella portata di una rete.

E per chi si avvicina alla corsa.

Per molti, l’approccio al mondo della corsa a piedi avviene (giustamente, aggiungiamo noi) in modo graduale con il metodo del run & walk: si alterna la corsa con la camminata veloce. In questo modo il fisico si abitua in modo progressivo, senza eccessivi traumi articolari e muscolari. Per costoro, i nuovi Forerunner 620 e Forerunner 220 sono l’ideale, perché è possibile attivare il segnale acustico che avvisa quando riprendere a correre o iniziare a camminare. Le opzioni Auto Lap e Auto Pause rimarranno comunque attive nel corso di una sessione di corsa/camminata.

Stilosi ed efficienti anche di corsa.

Sia il Forerunner 620 che il Forerunner 220 sono resistenti all’acqua fino a 50 metri e sono impermeabili a pioggia e a sudore. In entrambi i modelli il display è a colori ad alta risoluzione, ma quello del Forerunner 620 è anche touchscreen abilitato all’uso coi guanti ad alta sensibilità ed utilizzabile anche indossando i guanti. La batteria dei Forerunner è al litio ricaricabile con una autonomia fino a 10 ore in modalità allenamento (con GPS attivato), mentre di circa sei settimane in modalità orologio.

Forerunner 620 è disponibile nei colori blu/bianco e nero/arancio ad un prezzo consigliato al pubblico a partire da 399,00 Euro, mentre il Forerunner 220 è disponibile nei colori nero/rosso e bianco/viola ad un prezzo consigliato al pubblico a partire da 249,00 Euro. 

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Nuovo Garmin VECTOR

 

Con VECTOR™ si completa un vero sistema di networking Garmin dedicato al mondo ciclo: GPS + Cardio + Cadenza + Potenza + Live tracking.

Il Garmin Vector è il nuovo sistema che vi permetterà di vedere in tempo reale la spinta scaricata sui pedali sia durante gli allenamenti che in gara. Verrà presentato ufficialmente a fine mese all'Eurobike Show di Friedrichshafen. Il collegamento con i GPS della famiglia Edge e Forerunner compatibili avviene in modo rapido e affidabile grazie al protocollo ANT+. VectorR si applica su entrambi i pedali di conseguenza sarà possibile analizzare anche il bilanciamento in percentuale di potenza tra i due arti e provvedere a riequilibrare il lavoro della gamba più debole. Con quest'ultima novità Garmin completa un vero sistema di networking dedicato al mondo delle due ruote: GPS + Cardio + Cadenza + Potenza + Live tracking.

La potenza di un ciclista si misura dalla energia della sua spinta sul pedale e viene moltiplicata per la cadenza, cioè la frequenza di pedalata. In che modo si ottiene un aumento di potenza? Due i casi: da una parte imprimendo maggior forza sul pedale e mantenendo la stessa cadenza, dall'altra aumentando la frequenza di pedalate con la stessa forza di spinta.

Il risultato è facilmente comprensibile: maggior potenza genera l'atleta, migliori saranno le sue prestazioni. La potenza, quindi, è una misurazione immediata e veritiera dello sforzo che l'atleta sta compiendo, e a fianco di altri due parametri di valutazione come la frequenza cardiaca e la cadenza, si ottiene un quadro completo di analisi in tempo reale della performance.

Garmin VECTOR, che potenza.
Vector è costituito da una coppia di pedali che Garmin ha progettato con sensore di misurazione di potenza integrato, per l'allenamento nel ciclismo agonistico. E' dotato di sensori piezo-resistivi ad alta precisione, alloggiati all'interno del pedale. I sensori piezo a parallelepipedo trasmettono con protocollo ANT+ wireless molteplici segnali al secondo ad un "pod" esterno al pedale (che contiene anche la batteria sostituibile) a un GPS della serie Edge o Forerunner, compatibile1. Vector inoltre misura le forze vettoriali di spinta e il "recupero" dal pedale con indipendenza di gamba.

Alta tecnologia.
Il funzionamento è estremamente sofisticato: la rilevazione della potenza si basa sulla misurazione dell'ampiezza della pedalata e la direzione della forza durante la pedalata stessa. Tecnicamente il sistema rileva la torsione sull'alberello/mandrino del pedale e combina la distanza compiuta in una rivoluzione, ottenendo quindi la potenza espressa in watt. Vector fornisce dati precisi e accurati analizzando il "comportamento" della gamba destra e della sinistra, consentendo allenamenti specifici per il riequilibrio delle forze tra i due arti.

Facile e veloce da montare.
Vector è stato sviluppato perché venga installato in modo rapido e facile. Infatti molti di coloro che fino a oggi hanno approfondito il tema della misurazione della potenza si sono arresi di fronte a soluzioni tecniche molto spesso complicate, costose e che coinvolgevano meccanicamente le proprie biciclette. Ma ora il panorama cambia radicalmente grazie alla proposta Garmin che racchiude in Vector le qualità richieste: semplicità e affidabilità. Nessun cambio guarnitura, né l'installazione con conseguente acquisto di una nuova ruota per le soluzioni ad hub posteriore, sono richieste. La facilità dell'installazione sarà il suo principale pregio, perché non serve un meccanico, tanto che potrà essere velocemente intercambiato su varie biciclette. Inoltre, grazie all'accelerometro integrato, non si rende necessaria la presenza di un sensore di vel/cad opzionale Garmin per l'analisi della cadenza, perché  fornisce anche la cadenza di pedalata in RPM.

L'analisi su Garmin Connect.
E una volta rientrati dall'allenamento o dalla gara, sarà possibile scaricare sul sito web Garmin Connect tutti i dati, per una attenta analisi dei watt espressi incrociando i valori con frequenza cardiaca, cadenza, velocità, pendenza salita, temperatura esterna e tanto altro. VECTORTM trasmette i dati ai GPS Garmin della serie Edge (modelli 500/510/705/800/810) e Forerunner® 910XT e 310XT ed è compatibile con pedali Look Keo2.

La potenza visualizzata su Edge.
Sul display dell'Edge non solo sarà possibile visualizzare la potenza totale, il bilanciamento percentuale della gamba destra e della sinistra e la cadenza, ma sarà ora anche possibile visualizzare in tempo reale più di 20 campi dati dedicati espressamente agli allenamenti con rilevazione del wattaggio espresso e i parametri di potenza adottati da TrainingPeaksTM3, ovvero Potenza Normalizzata (Normalized Power - NPTM), Fattore di Intensità (Intensity Factor - IFTM) e Fattore Stress (Training Stress Score - TSSTM), tre elementi che possono essere approfonditi nel software di allenamento più rinomato sul web.

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NUOVI GARMIN FORERUNNER 220 E FORERUNNER 620

Forerunner significa precursore, pioniere, colui che arriva prima. Nel caso dei nuovi 620 e 220 il termine sembra molto, molto appropriato. Già, perché nonostante la numerazione progressiva faccia pensare a delle evoluzioni, qui ci troviamo di fronte a due prodotti nuovissimi che – sulla carta – potrebbero diventare davvero degli ammazza-mercato nonostante la già ottima qualità dei loro predecessori Forerunner 210 e Forerunner 610.

Esattamente come i vecchi modelli, il nuovo Garmin Forerunner 220 si rivolge al runner di fascia media mentre il 620 a quello più evoluto che ha bisogno di qualunque funzionalità immaginabile.

Le novità più rilevanti sembrano l’elenco fatto da un bambino, con gli occhi pieni di speranza, quando scrive la letterina a Babbo Natale:

  • Impermebili fino a 50 metri (finalmente!)
  • Display a colori ad alta risoluzione
  • Nuova fascia cardio HRM-Run che misura anche cadenza, contatto al suolo e oscillazione verticale (sostituisce quindi anche il footpod)
  • Connessione Bluetooth con il cellulare per il LiveTrack e la condivisione dell’allenamento in tempo reale sui social
  • Durata della batteria fino a 10 ore in allenamento e fino a 6 settimane in stand-by.
  • Per il Forerunner 220 la possibilità di caricare gli allenamenti (dai primi 5km alla maratona) da Garmin Connect verso il dispositivo e avere gli allarmi per le attività
  • Per il Gamin Forerunner 620 il calcolo del VO2max

Credo che già da soli questi pochi punti siano sufficienti per far venire l’acquolina a chiunque. I prezzi dichiarati, per ora, sembrano (come valori assoluti) abbastanza elevati: 249 euro per il Forerunner 220, mentre per il modello di punta 620 il listino prevede un costo di 349 euro. Prezzi certamente non popolari ma – stando alle caratteristiche dichiarate – valgono sicuramente la spesa. Li puoi acquistare scontatissimi da MOTUS cliccando qui

Anche esteticamente i prodotti sono cambiati, in linea con la svolta “fun” (in fondo sono la rappresentazione di uno sport molto divertente) già vista sul Garmin Forerunner 10.

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BROOKS GLYCERIN 11 : RECENSIONE

Nell’universo delle scarpe da running “tradizionali” (cioè quelle che favoriscono un appoggio tallone-oriented) è inevitabile che ti imbatta nelle Brooks Glycerin. Parliamo del “gotha” della scarpa da running, le imprescindibii da provare.

Il morbido supporto

La morbidezza è la prima sensazione che provi, accompagnata dalla percezione di un supporto sempre presente. Sia a livello plantare (terribilmente importante) che nella rullata di appoggio (cioè il percorso che fa il piede quando lo appoggi dal tallone alla punta).

Niente cuciture nella tomaia e un tessuto abbastanza traspirante: in questo caso è tutto nella norma per una scarpa di fascia alta.

Tutto concorre verso una calzata ben aderente, il piede è fasciato dalla scarpa, qualunque sia il tuo piede. Le Glycerin 11 sono infatti disponibili sia a pianta stretta (B) che normale (D). L’allacciatura è sempre sicura, anche eccessivamente: i 6 occhielli per i lacci vanno regolati bene e finché non trovi il giusto “assetto” corri il rischio di avere la scarpa che stringe un po’ sul collo del piede. Ma dopo i primi 30/40 km sarai sicuramente a tuo agio.

E l’estetica? È bella, certo non vuole portare innovazione cromatica ma la grafica è piacevole. In fondo nessuno ha mai detto che bisogna fare una scarpa di 8 colori perché sia bella. :)

La morbida falcata

Tutto scorre liscio, anche correndo. L’intersuola DNA supporta a dovere, garantendo sempre supporto e ammortizzazione. Negli allenamenti più lenti, quando appoggi il piede è come essere sull’erba, mentre – accelerando – la reattività e la precisione regnano sovrane. Sicuramente l’ecosistema suola-intersuola è l’elemento più positivamente notevole delle Brooks Glycerin 11.

La scarpa perfetta per il runner italiano

Vedendo le statistiche di vendita, le scarpe protettive e con impostazione tradizionale sono le “prime scelte” da quasi tutti i runner italiani. Ossia, ci piace la scarpa protettiva, che “si fa sentire”, magari un po’ pesante ma che ci dia la tranquillità della sicurezza nell’appoggio. In questo le Glycerin sono perfette. Personalmente avrei preferito qualche grammo (percepito) in meno ma questa è davvero la mia personalissima opinione.

Concludendo

Una scarpa di fascia alta, perfetta per allenamenti lunghi e per tutti gli usi più comuni – dalle ripetute alle gare, dipende ovviamente da quanto pesi. Di listino le Brooks Glycerin 11 costano 160€ , un prezzo allineato alla diretta concorrenza. Le puoi acquistare online da MOTUS al prezzo di 128 euro cliccando qui

SWISSMAN : XTREME TRIATHLON SPONSORED BY X-BIONIC

Swissman è il triathlon estrremo dove x-bionic è protagonista.

Puoi trovare tutta la gamma di prodotti x-bionic su www.motusport.it.

 

PROGRAMMA ALLENAMENTO PER TRIATHLON SPRINT

Pubblichiamo qui una tabella di allenamento (by Jim Larson) per chi volesse preparare un triathlon su distanza sprint. Il programma di allenamento è adatto a traithleti poco esperti, ovvero a persone che si stanno avvicinando o si sono da poco avvicinati alla pratica del triathlon.  Il programma si articola in 8 settimane di allenamento ed è adatto sia a coloro che affrontano la loro prima gara triathlon, sia a coloro che ne hanno già svolte alcune ma vogliono perfezionare ed elevare il loro livello di performance ancora basilare. Buon allenamento a tutti !!

Settimana 1
L Riposo
M Nuoto 5 -10 x 100m 15″ rec
M Combinato Bici 12 km  + 2 km corsa 1 km facile 1 km impegnato
G Riposo
V Nuoto 2 x 200m, 20″ rec.
S Bici 15 km facili
D Corsa 8 km facili

Settimana 2
L Riposo
M Nuoto 5 -10 x 100m 15″ rec
M Combinato Bici 15 km vallonati + 3 km facili
G Riposo
V Nuoto 3 x 200m 20″ rec.
S Bici 15 km facili
D Corsa 6 km facili

Settimana 3
L Riposo
M Nuoto 5 -10 x 100m 15″ rec + corsa 4 km impegnati
M Combinato 20 km bici + 5 km 2 facili 1 impegnato
G Bici 15 km facili
V Nuoto 5 x 200m 30″ rec
S Bici 20 km facili
D Corsa 6 km facili

Settimana 4
L Riposo
M Nuoto 5 -10 x 100m 25″ rec + 5 km corsa impegnata
M Combinato 15 km bici + 6 km corsa 3 facili 3 impegnati
G Bici 20 km impegnati
V Nuoto 6 x 200m 30″ rec.
S Bici 25 km facili
D Corsa 10 km facili

Settimana 5
L Riposo
M Nuoto 5 -10 x 100m 25″ rec
M Combinato Bici 15 km facili + 4 km facili
G Riposo
V Nuoto 3 x 300m 30″ rec.
S Bici 20 km facili
D Corsa 6 km facili

Settimana 6
L Riposo
M Nuoto 5 -10 x 100m 30″ rec + 5 km impegnati
M Combinato Bici 25 km vallonati  + Corsa 5 km 3 facili 2 impegnati
G Bici 20 km facili
V Nuoto 4 x 300m 30″ rec
S Bici 25 km facili
D Corsa 8 km facili

Settimana 7
L Riposo
M Nuoto 5 -10 x 100m 25″ rec + 6 km corsa impegnata
M Combinato 30 km vallonati + Corsa 6 km, 3 facili 3 impegnati
G Bici 20 km facili
V Nuoto 5 x 300m 30″ rec.
S Bici 35 km facili
D Corsa 8 km facili

Settimana 8
L Riposo
M Nuoto 3 -5 x 100m 45″ rec
M Bici 15 km facili
G Corsa 5 km facili
V Nuoto 4 x 200m 45″ rec.
S Riposo
D Triathlon Sprint

SWIMMING FOR TRIATHLON

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